Gabriella Sereni: liriche dense di emozioni
02 giugno 2019
di Gabriella Sereni
Il cuore tra le mani
Ho tenuto il tuo cuore tra le mani
per proteggerlo dalle intemperie della vita,
dalle ferite gocciolanti dell'amore,
e ripararlo dai colpi della sorte.
Ho sentito il calore del tuo abbraccio
che ha sciolto i ghiacci dei silenzi e dei rancori
delle cose non dette
e delle scuse non pronunciate.
Ho affrontato le stagioni della vita
con coraggio e a volte, incertezza,
ma con la speranza ben nascosta nelle tasche
ed un sorriso sicuro.
Ho controllato il tuo cuore di tanto in tanto,
per regolarlo al mio,
per sentirne i battiti e la sofferenza, e la gioia.
per sentirlo pulsare
e ricordarmi che era lì,
pronto a combattere accanto al mio.
Ho percorso tratti di strada infiniti
con te accanto,
silenzioso,
apparentemente assorto,
ma con la tua mano stretta saldamente alla mia.
Ho ascoltato i battiti di questo tuo cuore
con gli occhi chiusi,
abbandonata sul tuo petto,
e mi sono addormentata,
cullata dal suo ritmo.
E infine, è arrivato il giorno
in cui il tuo cuore è voluto andarsene,
il giorno in cui ha cessato la sua corsa
ed è rimasto lì, immobile, tra le mie mani
e ho dovuto restituirlo al tempo.
Ora proseguo da sola il cammino
che facevamo insieme
e la strada è così impervia a volte.
Mi manca il tuo cuore che sapeva accordarsi
così perfettamente al mio
e così ti scrivo,
accoccolata sulla poltrona che amavi
nella speranza che tu riesca ancora a sentire
se non i miei battiti,
almeno i miei pensieri
e possa continuare ad offrirmi
il tuo braccio,
il tuo sorriso,
e il tuo amore.
Abbracciami
Ho bevuto fino in fondo il mio calice di dolore
ne ho assaporato ogni goccia
insieme a lacrime amare.
E ora che ho attraversato
il mio tunnel scuro
Tu, finalmente, abbracciami
e prendimi per mano.
Inondami del tuo amore
giallo come il sole
perché io ho freddo
e ho bisogno del tuo calore.
Abbracciami, ti prego
e dimmi che tutto andrà bene
e che noi, un giorno
saremo ancora insieme.
Colma di certezze
queste giornate vuote
e riempi di speranza
le mie tasche
così vuote.
Riscalda le mie mani
al mattino
e accarezzami
col tuo sguardo
anche solo
da lontano.
Ho bisogno
della tua presenza,
ho bisogno
di sapere
che fra cento, o mille anni
viaggeremo
ancora insieme.
Guardami con i tuoi occhi
verdi come muschio
e dimmi qual è la strada da seguire,
guidami e sostienimi in questo bivio del cuore.
Fammi danzare
sopra le nuvole e il sole,
sopra la neve fresca
e un campo di fiori.
Fammi respirare
la brezza del mare
ed incantami
con la tua voce
come hai sempre saputo fare.
Abbracciami amore,
perché ne ho bisogno,
perché questo viaggio sia senza ritorno.
Dimmi che al di là
di questo cielo
costruirai per me
un ponte sull'arcobaleno.
Aspettami radioso nella tua vita nuova,
con ali di gabbiano
e voli infiniti.
Io ti raggiungerò
col mio diadema
e con quel vestito argento, fatto di luna.
Prendi la mia mano
e non lasciarla più andare,
sono in bilico sull'infinito
e voglio solo, con te, continuare, per sempre,
a volare.
Pensieri di carta
Colano pensieri dall’inchiostro liquido
su fogli di carta di riso
a disegnare parole leggere come fiocchi di neve.
Danzano sulle ali del tempo,
indenni,
attraverso barriere di vento e di ghiaccio
mentre intorno tutto è quiete e candore.
Si rincorrono le lettere sulla pagina
a comporre il tuo nome
di un acceso color cremisi
cucito nella mia anima con aghi di fuoco.
Galleggia nell’aria la tua essenza
come fumo lieve, impalpabile, sottile.
Ti posi, infine, sulla mia mano,
come una carezza,
piuma leggiadra regalata dalla luce infinita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA www.ilgiornaledelricordo.it
News » Il racconto della Domenica | domenica 02 giugno 2019
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