EROI SARDI E ANTIFASCISMO AD ORANI
15 novembre 2016
Foto e testo di Paolo Brundu
Sabato 12 Novembre, ad Orani, è stata inaugurata una mostra sugli eroi dell'antifascismo dal titolo “Tutto accadde perché più non accada”, organizzata dall'ANPI Sardegna (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) e dall'Unione Autonoma Partigiani Sardi. Il primo ad intervenire è stato Francesco Barrìa, presidente della Fondazione Berlinguer, che ha parlato di antifascismo come scuola di libertà, valore, quest’ultimo, che ci deve sempre accompagnare. A questo è seguita la lettura della poesia “25 aprile”, ad opera di Arcangelo Cossu e, successivamente, l’intervento di Salvatore Pais, presidente dell'Associazione “Bovore Ara” di Orani, che ha sollevato il dubbio se: “dopo settant'anni ha ancora senso parlare di fascismo?”, e ha concluso rimarcando l’importanza di conoscere la storia, perché “se non riusciamo a mantenere vivo questo ricordo, non possiamo evitare di ricommettere gli stessi errori”. Immediatamente dopo, il professor Gino Camboni, ha ricostruito la storia di Piero Borrotzu, tenente partigiano oranese che, a soli 23 anni, durante la seconda guerra mondiale, nel paese di Chiusola, in Liguria, si consegnò spontaneamente ai tedeschi, sacrificando la propria vita per salvare quella di circa 60 civili, imprigionati perché colpevoli di averlo ospitato. Il professore ha descritto il coraggio di Borrotzu che, dopo essere stato ferocemente picchiato, claudicante, ma con grande fierezza, andò incontro al plotone di esecuzione e, messosi sull'attenti, prima di essere fucilato, gridò con voce ferma: “Viva l'Italia”. Il professor Camboni ha terminato dicendo che “non bisogna mai stancarsi di parlare di queste cose, ma bisogna farlo nel modo giusto, coinvolgendo tutti, soprattutto i giovani”. Successivamente, è intervenuto il poeta ed improvvisatore oranese, Totoni Pinna che, con grande emozione, ha recitato una sua commovente poesia: “Pro Piero Borrotzu” e ha concluso improvvisando due quartine, sempre dedicate al “Tenente”. Di grande rilievo è stato il contributo del professore Piero Carta che, oltre ad aver ricordato la figura del partigiano Francesco Curreli, ha rimarcato l'esigenza di conoscere il nostro passato e di studiare la storia dei nostri antenati. A conclusione di serata, altri due importanti interventi: quello dell'Onorevole Caterina Pes, che ha ricostruito la storia di Antonio Gramsci, “continuamente perseguitato, ma sempre combattente” e, con orgoglio, ha sottolineato che la Casa-Museo di Gramsci, a Ghilarza, è diventata Monumento Nazionale; e quello del professor Piero Cossu, Presidente dell'ANPI Sardegna, che ha evidenziato l’importanza delle “serate della memoria”, ed ha, per questo, auspicato che se ne organizzino con frequenza, per non correre il rischio di dimenticare. La suddetta mostra rimarrà aperta fino all'11 dicembre nei seguenti giorni e orari: lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 15:00 alle 19:00, nei locali della Casa del Popolo, e di mattina solo su esplicita richiesta delle scuole o dei gruppi.
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