S'ANIMEDDA 'E SU JACANU

30 ottobre 2016

di Paolo Brundu

I primi due giorni di novembre, ad Orani e in molti altri centri della Sardegna, si terrà la tradizionale festa de “s'Animedda”. E' un appuntamento immancabile per i bambini, che escono in gruppo al tramonto con una zucca per chiedere su mortu-mortu, che consiste in dolciumi vari e frutta di stagione e/o denaro. La zucca è svuotata all'interno, e poi vengono incisi occhi, orecchie, naso e bocca. Sul fondo si pratica un buco in cui infilare una candela, e una volta accesa si esce bussando di casa in casa. In passato usciva anche un servo del sacerdote, chiamato “jàcanu”, una sorta di “chierichetto” che suonava le campane. Dalle interviste e dalle ricerche che ho effettuato è emerso che quest'ultimo passava di casa in casa con un piattino contenente una statuina di legno che molti fedeli baciavano, e con una cesta per raccogliere le offerte. Era un appuntamento atteso dalle famiglie: infatti la gente contribuiva offrendo frutta di stagione, e, chi poteva, anche denaro. Le offerte andavano alla Chiesa in suffragio delle anime del purgatorio, ma una parte del ricavato rimaneva al chierichetto, il quale era riconosciuto come un'autorità ecclesiastica. Un’altra usanza era quella di apparecchiare la tavola in attesa che i defunti rientrassero a casa loro per consumare la cena. Il culto di omaggiare le anime del purgatorio era molto sentito a Orani, ma purtroppo si è perso nel tempo. La statuina alta circa 10 cm, realizzata in legno, rappresentava un'anima del purgatorio che usciva dalle fiamme e volava in cielo. Non si sa che fine abbia fatto la statuina. C'è chi sostiene di ricordare sia stata bruciata attorno agli anni '50 dal sacerdote di allora: infatti in quegli anni Orani aveva due sacerdoti molto anziani, e perciò tutti gli oggetti sacri, compresi i paramenti, nonché la Chiesa, versavano in cattivo stato di conservazione. Quando è arrivato il nuovo sacerdote, avrebbe fatto bruciare tutto, tra cui la statua de s'animedda, anche se questi oggetti avevano un valore inestimabile, perché erano ormai inutilizzati ed inutilizzabili. Altri intervistati sostengono invece che la statua non sia stata mai bruciata, ma che “sos Jacanos” abbiano continuato ad uscire anche negli anni successivi a questi fatti. L’ultima persona che ho intervistato ha infatti dichiarato di essere uscito come Jacanu con la statuina fino al 1962, ovvero fino all’arrivo del nuovo sacerdote: Don Arnaldo Concas. Resta il fatto però che questa statua non si trova da nessuna parte.

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