"L'EMISSARIO" DI PAOLO OGGIANU E L'ANNUS HORRIBILIS DEI SEQUESTRI IN SARDEGNA
12 marzo 2017
di Vittorio Esperia
I fratelli torinesi Giorgio e Marina Casana furono rapiti il 22 agosto 1979; quindici anni lui e sedici lei. In quell'anno (dieci rapimenti) - fatalmente segnato dai rapitori di uomini che prelevarono, tra gli altri, anche Fabrizio De André e la sua compagna Dori Ghezzi - i due ragazzi furono sequestrati da un gruppo di quindici uomini mentre si trovavano una spiaggia sarda. Per trattare la loro liberazione fu chiamato Cosimo Onni (Santu Lussurgiu, gesuita soprannominato il Papa nero, che mise nelle mani dei banditi la seconda parte del riscatto. Dall'epistolario del religioso, il nipote Paolo Oggianu ha tratto “L'emissario” (Editrice Alfa), un libro che ripercorre le tappe della prigionia.
Il farmacista oristanese diventa scrittore con le memorie dell'avo - raccolte in un fascicolo denso di cartoline, ritagli di giornale, lettere – che tracciano il percorso dell'Anonima sarda in questo rapimento. Lo zio prete, noto per le sue prediche a briglia sciolta, amava raccontare al nipote gli intrigati misteri di una regione che spingeva alcuni dei suoi figli a diventare delinquenti. Numerose le ore trascorse nella dimora del gesuita, un piccolo locale nella chiesa dei Gesuiti, sopra la chiesa di San Michele di Cagliari, a prendere appunti per tessere il legame di una storia amara che, narrando dei fratelli torinesi, dipinge un periodo nefasto per l'isola. Secondo un modo di dire orgolese, infatti, i rapiti “erano come noci in uno schiaccianoci”. I fratelli Casana, discendenti di una nobile famiglia piemontese, furono sorpresi sulla spiaggia difronte Capo Pecora antistante al mare di Buggerru (Carbonia-Iglesia). I malviventi li trasferirono su un gommone e, dopo un trasbordo su un'imbarcazione, i ragazzi furono condotti nell'inaccessibile Supramonte. Il 21 ottobre 1979 - dopo due mesi di prigionia e in seguito al pagamento dell'ultima parte del riscatto con l'aiuto dell'“Emissario” - furono liberati. Fu proprio Comiso Onni a prendere i giovani sulla propria auto, una 124 grigia, e riportarli ad Anna e Roberto, i loro genitori. I banditi, dopo un'iniziale richiesta di 3 miliardi di lire, si fecero consegnare dal religioso 380 milioni di lire. “L'emissario” percorre viottoli e strade impossibili - nell'interno di una Sardegna afosa e imperscrutabile – con un unico obiettivo: restituire Marina e Giorgio sani e salvi ai propri genitori. A costo di andare contro le forze dell'ordine, contro la legge, contro...tutti.
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News » Il racconto della Domenica | domenica 12 marzo 2017
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