Domus de Janas, Sardegna colpisce ancora
16 luglio 2025
Il 13 luglio 2025, l’Italia ha ottenuto un nuovo gioiello nella corona dei siti patrimonio dell’Umanità: le straordinarie Domus de Janas della Sardegna sono state iscritte nella Lista Unesco. Queste tombe rupestri preistoriche, diffuse lungo tutta l’isola, risalgono al Neolitico (3500–2700 a.C.) e rappresentano un capitolo unico della storia funeraria mediterranea.
Il riconoscimento, annunciato proprio domenica, riguarda un patrimonio diffuso: decine di ipogei, spesso situati in contesti paesaggistici isolati ma carichi di fascino, che raccontano riti ancestrali ancora avvolti nel mistero. Non si tratta solo di architettura rupestre, ma di un viaggio millenario nella spiritualità di civiltà remote.
Per la Sardegna è l’ennesimo successo Unesco nell’ultimo decennio: dopo Su Nuraxi, i paesaggi rituali di Barumini e le tombe dei giganti, questa aggiunta rafforza il ruolo del territorio come scrigno di memoria e identità culturale.
Valore e opportunità
L’iscrizione riconosce il valore universale delle Domus de Janas non solo dal punto di vista storico?archeologico, ma anche paesaggistico: la regione, ora sotto i riflettori internazionali, dovrà puntare su conservazione, fruibilità e turismo sostenibile. Il riconoscimento apre la strada a fondi Ue e Nazionali mirati, e spinge le amministrazioni locali a creare percorsi educativi, musealizzazione e controlli sullo stato delle strutture.
Quotidiani e istituzioni in fermento
Negli uffici della Regione e nei ministeri culturali è già partita la macchina organizzativa: si parla di un “Piano Domus”, che vede coinvolti soprintendenze, Comuni e università per definire misure di tutela e valorizzazione. Un giro di vite coordinato, spinto anche da associazioni civiche e locali, pronte a difendere l’autenticità dei siti.
Un'occasione per il rilancio
Il traguardo Unesco arriva in una Sardegna che cerca nuove rotte turistiche: spingendo sul patrimonio preistorico, si punta ad attrarre visitatori fuori dalla stagione balneare, distribuendo i flussi su tutto l’anno e in tutta l’isola. Un’occasione per far crescere economia e cultura, legando i turisti alla scoperta della storia più antica del Mediterraneo.
di Giorgia Pellegrini
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Video https://youtu.be/0C3W2g4JdNM?si=LcjpBjCOb1adQyhY
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