STEM e STEAM, due realtà a confronto

12 luglio 2025

Discipline umanistiche o scientifiche? Questa è una delle grandi domande educative degli ultimi anni. Qual è l’approccio migliore nell’ambito dell’istruzione, ma soprattutto cosa occorre per affrontare il mondo iperconnesso e digitalizzato di oggi?

Un primo tentativo di rispondere alla necessità di adattare il sistema scolastico ai progressi tecnologici del XXI secolo è STEM, un acronimo che indica quattro materie: scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (Science, Technology, Engineering and Mathematics). STEM nasce all’inizio degli anni 2000 negli Stati Uniti a seguito del rapporto della U.S. National Academies of Science, Engineering and Medicine dal titolo Rising Above the Gathering Storm, in cui emergeva una generale mancanza di competenze in ambito scientifico da parte degli studenti americani, accompagnata dall’altra parte da una richiesta sempre maggiore di professionisti nell’area matematico-tecnologica all’interno del mercato del lavoro. Il risultato è stato un’immediata applicazione di questo concetto a livello globale, prima con varie disposizioni emanate dall’Unione Europea e poi nello specifico sul territorio italiano in seguito al fenomeno pandemico, perché i percorsi STEM sono stati inseriti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Tuttavia ci si è accorti che questo approccio trascurava le materie umanistiche. Perciò si è avviato il dibattito, accesso tutt’oggi, tra chi sostiene l’importanza di un’educazione che comprenda anche queste discipline e chi esprime la preferenza per un curricolo scolastico incentrato esclusivamente sull’area scientifica. La risposta della Commissione europea è stata l’evoluzione dell’idea STEM in STEAM (in cui A sta per “Arte” e quindi l’insieme delle discipline umanistiche). Il nuovo concetto STEAM si può riassumere dunque come “un insieme multidisciplinare di approcci all’istruzione che rimuove le barriere tradizionali tra materie e discipline per collegare l’educazione STEM e ICT (tecnologie dell’informazione) con le arti, le scienze umane e sociali”. Con questo scopo si pone anche il Piano d'azione per l’istruzione digitale 2021-2027, in cui si afferma che “l’approccio STEAM incoraggia la combinazione di conoscenze necessarie nel mondo reale e della curiosità naturale”. Le applicazioni pratiche di questi ordinamenti si trovano nell’istituzione del Liceo STEAM International, che combina materie più tecniche come scienze, matematica e fisica ad altre più umanistiche come arte, storia e filosofia, il tutto con un insegnamento in lingua inglese per potenziare le competenze linguistiche degli studenti. Il liceo STEAM è una proposta sperimentale per la scuola secondaria di secondo grado, ad oggi attivo in quattro città d’Italia: Rovereto, Bologna, Parma e Monza. In alcuni documenti non ufficiali si inizia a parlare di una nuova evoluzione: il percorso STREAM, in cui si aggiunge la R di Reading (ovvero “Lettura”). Questo approccio enfatizza ulteriormente l'importanza della comunicazione, della ricerca e della capacità di analisi e comprensione di testi in relazione alle discipline scientifiche, tecnologiche e artistiche. Tutti questi sviluppi sottolineano l’urgenza di fornire un’educazione completa ai giovani in modo tale che possano comprendere le dinamiche del passato e del presente per affrontare al meglio il futuro e il mondo che li circonda, con uno sguardo a quelle che sono le nuove necessità e possibilità a seguito del progresso tecnologico a cui stiamo assistendo negli ultimi anni. Perciò ciascuno deve essere abile nel costruire il proprio “uomo vitruviano”.

Come direbbe Leonardo da Vinci – cioè una fusione tra arte e scienza, che rende evidentecome il connubio tra ambito umanistico e scientifico sia un’esigenza fondamentale dell’uomo di ogni epoca, sin dal Rinascimento.

di Alessia Folli

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