Germania Est - C’era una volta...15/12/2020

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Germania Est - C’era una volta...15/12/2020

di Giovanni Curatola

Mercoledì 6 novembre 1991 sera. Sul campo neutro di Dusseldorf (l’Ajax ha il suo squalificato), si giocava il ritorno dei sedicesimi di finale di Coppa Uefa. Gli olandesi piegarono 3-0 i tedeschi in maglia blu del Rot-Weiss Erfurt, passando il turno. Nulla di anormale, se non per il fatto che quella fu l’ultima partita della storia in cui una squadra, quella uscita sconfitta, rappresentava un paese che da oltre un anno non c’era più. Ci riferiamo alla DDR (Repubblica Democratica Tedesca, meglio nota come Germania Est), defunta ufficialmente il 3 ottobre 1990 con la riunificazione tedesca.

Già la nazionale tedesco-orientale aveva chiuso i battenti della sua quarantennale storia il 12 settembre 1990, giocando a Bruxelles contro il Belgio una partita inizialmente valevole per le qualificazioni all’Europeo del 1992 ma poi riconvertita in amichevole vista l’imminente unificazione politica e fusione calcistica della Germania Est con quella dell’Ovest. Per la cronaca, vinse il Belgio 2-0. La fusione delle due nazionali fu rapida e relativamente semplice: già il 19 dicembre 1990, la Germania non più Ovest giocò la sua prima partita post-riunificazione a Stoccarda, in amichevole. Si impose 4-0 sulla Svizzera, ma al momento degli inni nazionali i 2 tedeschi dell’Est convocati e schierati preferirono tenere lo sguardo basso e non unirsi al coro. 

Più complicata, e inevitabilmente più lunga, fu la fusione dei rispettivi campionati nazionali, anche se sarebbe più corretto parlare non di unificazione ma di inglobamento di squadre, società e strutture dell’Est in quelle dell’Ovest. Per definire meglio tale travaso, anche in presenza di uno stato ormai politicamente riunito fu necessaria un’ulteriore stagione con le 2 federazioni calcistiche ancora distinte: Bundesliga (ad Ovest) e Ober-liga (la Serie A della Germania Est, per intenderci). 

Iniziò così per l’Est l’atipica stagione 1990-91: un campionato e una coppa nazionale di una nazione che non c’era più. Cominciata l’11 agosto 1990, quando Germania Est ed Ovest non erano ancora formalmente riunificate, l’ultima Ober-Liga vide un drastico calo di spettatori (meno di 5.000 di media a partita, complice soprattutto la fuga dei calciatori più bravi dell’Est verso le più ricche e remunerative squadre dell’Ovest) e il trionfo finale dell’Hansa Rostock. A contenderle seriamente il titolo restavano di fatto solo i gialli della Dynamo Dresda, essendo la DynamoBerlin (la squadra della Stasi e indiscussa padrona dell’ultimo quindicennio calcistico in Germania Est) caduta in disgrazia già all’indomani del crollo del Muro (novembre 1989). Nella sfida-scudetto del 4 maggio 1991 a Rostock, gli anseatici padroni di casa si imposero 3-1 sulla Dynamo Dresda mettendo già di fatto mano al titolo. Il campionato terminerà il 25 maggio e darà anche questi verdetti: le prime due (Hansa Rostock Dynamo Dresda) ammesse alla Bundesliga della stagione successiva, la prima della Germania unificata. Le classificate dal 3° all’8° posto (Rot-Weiss ErfurtHallescher ChemieChemnitzer, le blasonate Carl Zeiss Jena e Lokomotiv Lipsia e lo Stahl Brandenburg) in Bundesliga 2 (la Serie B tedesca). Per le ultime 6 classificate (EisenhuttenstadterMagdeburgoFC BerlinSachsen LipsiaEnergie Cottbus Viktoria ‘91 Frankfurt) si apriranno invece le porte della 3° serie. 

Una settimana dopo la fine del campionato, il 4 giugno 1991, si giocò a Berlino l’ultima partita di calcio fra squadre dell’Est: la finale di Coppa. Davanti a soli 4.800 spettatori l’Hansa Rostock piegò 1-0 l’Eissenhuttenstadter Stahl, bissando così il successo in campionato. Fu questo l’ultimo atto di una competizione calcistica in Germania Est, che permetterà così già da subito (stagione 1991/92) una completa fusione con l’Ovest e un’unica BundesligaBundesliga 2, ecc.

Restava, infine, da appianare la questione Germania nelle coppe europee. Avendo disputato una stagione supplementare di Ober-Liga nel 1990-91 (con quadre dell’Est regolarmente in lizza nelle 3 coppe europee), occorreva per una continuità giuridico-formale ma anche logistica e morale, garantire un’ultima volta l’accesso all’Europa per la stagione 1991-92 alle squadre dell’Est che tale privilegio l’avevano ottenuto sul campo. Così l’Hansa Rostockdopo il suo primo ed unico scudetto vinto, partecipò alla sua prima e unica Coppa dei Campioni, uscendo al primo turno ad opera del Barcellona. Stesso brevissimo cammino faranno l’Eissenhuttenstadter Stahl in Coppa delle Coppe e l’HallescherChemie in Coppa Uefa. Chi farà un po’ più strada (sempre in Coppa Uefa) sarà il Rot-Weiss Erfurt, che supererà il primo turno ai danni del Groningen. Un’altra olandese, l’Ajax, eliminerà i tedeschi il 6 novembre 1991, come anticipato a inizio articolo, l’ultima squadra di uno Stato già morto, l’estrema rappresentante ufficiale della Germania Est nel mondo del pallone. 

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