DALL'ABBANDONO ALLA VITA, IL RIUSO DELLE FERROVIE
03 febbraio 2017
di Carolina Polo
A seguito del grande boom economico e dell'industrializzazione del Vecchio Continente, in tutti gli Stati europei proliferarono infrastrutture su rotaia che giungono ai nostri giorni in condizioni semi precarie; prevalentemente abbandonate, si presentano come rovine ripopolate da Terzo Paesaggio. Binari abbandonati a se stessi percorrono chilometri di desolazione tra sterpaglie e rifiuti incivilmente gettati tra i rovi. In Italia questo fenomeno è molto presente, in particolar modo nel Triangolo d'Oro dell'industrializzazione: Milano, Torino, Genova; qui le produzioni del secondario hanno avuto il loro principale sviluppo a partire dai primi anni del novecento e poi il culmine, dagli anni '50, sino agli anni '80. Nella maggioranza dei casi, questi tratti, situi solitamente in periferia, divengono il luogo di rifugio per le popolazioni nomadi o gli immigrati irregolari che transitano sul nostro territorio. Illegalmente presenti sul suolo italiano, essi si nascondono tra le felci dei percorsi ferroviari, azioni che mettono a repentaglio l'incolumità dei passeggeri, ma soprattutto la loro "vita tra le rotaie". Questo fenomeno viene maggiormente accentuato nelle aree in cui gli itinerari ferroviari non sono più utilizzati. Fortemente esemplificativi sono i casi presenti a Milano; qui, numerosi sono gli scali ferroviari abbandonati nei queli sono sorti accampamenti abusivi o utilizzi impropri dei luoghi: dalla criminalità, allo spaccio. Le ferrovie, come ricorda Jane Jacobs, sono da sempre luoghi della divisione sociale; sono barriere interposte all'interno della società, attue a creare divari e squilibri. Le ferrovie ghettizzano, generano quartieri isolati. Una ferrovia abbandonata, non fa che accentuare ulteriormente la problematica: viene a crearsi, come detto, un forte disagio sociale. Per risolvere queste discrepanze socio-urbane, molti Paesi, soprattutto del nord Europa, hanno iniziato a progettare nuove forme di riuso delle tratte in disuso. Da scali abbandonati a piste ciclabili sostenibili, idee innovative per riportare il vivere slow all'interno delle città. Capitali come Copenhagen, Stoccolma, Tallin, ma anche New York, hanno sapientemente rifunzionalizzato tratti abbandonati di binari dismessi, sino a rendere fruibili, di nuovo, al pubblico, sezioni della città. Sorgono così, nuove infrastrutture ecosostenibili, a basso impatto ambientale, che permettono una mobilità leggera, laddove le conseguenze dell'industrializzazione avevano prodotto forti squilibri. Prendere spunto da questi innovativi progetti permetterà di invogliare abitanti e turisti ad optare per un modello di mobilità lontano dall'utilizzo di mezzi inquinanti come le automobili, ma più salutare e meno invasivo, come lo strumento più innovativo di sempre qual'è la bicicletta.
Un esempio lampante è la High Line di New York, un parco lineare, realizzato su una sezione in disuso della ferrovia sopraelevata chiamata West Side Line facente parte della più ampia New York Central Railroad. Costruita nei primi anni trenta del novecento, venne abbandonata nel 1980. Questo nuovo percorso ciclopedonale realizzato utilizza la sezione meridionale in disuso della stessa West Side Line di 2,33 km, che corre lungo il lato occidentale di Manhattan. In precedenza, la High Line proseguiva in direzione sud, fino a un terminale ferroviario di Spring Street appena a nord di Canal Street, ma tale parte inferiore è stata demolita nel 1960. Stanchi dei vandalismi e dello stato di decandenza di questo tracciato, nel 1999, si costituì un'associazione di residenti della zona, la Friends of High Line, in opposizione all'ipotesi di abbattimento dell'infrastruttura, opzione più volte ventilata, proponendo la sua riqualificazione in parco urbano. Il progetto della promenade verde, realizzato dagli architetti Diller Scofidio+Renfro e dallo studio di architettura del paesaggio James Corner Field Operations, è stato poi approvato nel 2002 e iniziato nel 2006. Oggi questo parco interattivo gode di grande fruizione ed estremo successo in tutto il Mondo. I nostri tracciati ferroviari abbandonati, più lunghi e in quantità maggiore, rappresentano quindi, un'importantissima fonte intrinseca di valorizazzazione del nostro paesaggio, basta volerlo.
Per scoprire le ferrovie abbandonate sul territorio italiano, seguite questo link: http://www.ferrovieabbandonate.it/dismesse.php?t=dismessa
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