“Changemakers”, l’arte del cambiamento
06 agosto 2025
Creatività, attivismo e democrazia si fondono all’interno della mostra “Changemakers”, la collezione di arte contemporanea a cura del Parlamento europeo, presente nella sede di Strasburgo (Francia) dal 6 marzo al 4 ottobre 2025.
“Changemakers” porta per la prima volta sulla scena internazionale l’artivismo, un genere artistico che combina le tecniche pittoriche con gli obiettivi dell’attivismo. Attraverso l’arte, dunque, si affrontano questioni politiche e sociali come l’immigrazione, la distribuzione delle risorse e i diritti umani e se ne parla con i modi piú originali, dalle foto ai disegni e dalle installazioni interattive alle performance video. L’esposizione nasce dalla raccolta di lavori realizzati da artisti europei del XX secolo accostati alle opere degli artisti contemporanei, che con la loro creatività hanno avviato dialoghi e riflessioni che vanno al di là del tempo e delle generazioni, affrontando problemi universali sempre presenti e forse mai del tutto risolti.
La mostra esplora diversi filoni tematici e quello che spicca maggiormente è legato alla libertà di espressione. Il portavoce di questo argomento è Burhan Dogançay con l’opera "Homage to Calligraphy” (1981). L’artista turco utilizza linee sinuose e bizzarre, che sembrano penzolare come nastri da una parete immaginaria, ricordando l’andamento curvilineo della grafia islamica. Intorno agli anni ‘70 Do?ançay sviluppó una vera e propria passione per i manifesti affissi sui muri delle principali aree urbane, perché rappresentavano la voce della gente comune, di chi voleva esprimersi e portare un cambiamento. Perció decise di diffondere questo messaggio attraverso la sua arte con un disegno che riecheggiasse la volontà del popolo di migliorare la situazione che stava vivendo.
Un altro “leitmotiv” della mostra è la democrazia e in particolare l’etica e la libertà politica legati al diritto di voto. Rosina Lui affronta questo argomento nel suo lavoro dal titolo “Hygge” (2024). Hygge è una parola danese e denota uno stato d’animo accogliente e conviviale, non indica solo una condizione psicologica individuale, ma anche una situazione quotidiana di unione, sicurezza e uguaglianza, come puó essere l’esperienza di voto. L’opera perció ha l’obiettivo di rappresentare una società aperta, democratica e cooperativa. Il terzo tema affrontato nella collezione - ultimo ma non per importanza - è legato alla migrazione e riprende il Piano d’Azione 2021-2027 della Commissione Europea, che ha l’obiettivo di promuovere l’inclusione e l’integrazione dei migranti nel continente.
A mettere in evidenza questa causa è “Mani(nuestro), il nostro comune manifesto” (2024) di Sofia Moreno, un’opera dal carattere veramente collettivo che raccoglie le testimonianze di persone della regione di La Rioja (Spagna), tra cui brevi impressioni e pensieri spontanei legati al sentimento di appartenenza alla comunità e alla democrazia, sia a livello locale che europeo.
L’artivismo dunque si rivolge sia ai cittadini che ai leader politici e vuole far riflettere in modo critico sulla realtà offrendo nuove prospettive e possibili soluzioni, vuole far ragionare sul passato e sul presente della società per migliorarne il futuro, ma soprattutto vuole ricordarci che tutti siamo cittadini del mondo e in quanto tali abbiamo il compito di preservarlo.
di Alessia Folli
Foto libere da copyright
In copertina Rosina Lui, "Hygge" (2024; tavolino da caffè vintage in legno dipinto con acrilico)
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News » ESPOSIZIONI E MOSTRE | mercoledì 06 agosto 2025
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