LA PASSIONE DEL PRIMO AMORE
10 aprile 2018
di Ilaria Cerioli
Tema del giorno: si può dimenticare il primo amore?
Quello che non si scorda più, quello che ti ha fatto tremare le vene e i polsi. Quello che di notte ti faceva svegliare all’improvviso in preda all’angoscia e al presentimento di non piacergli abbastanza o di non essere la sua sola ed unica passione.
Ho sempre pensato che, se fossimo stati personaggi di un romanzo, saremmo stati Kitty e Levin in Anna Karenina.
Un lui orgoglioso e tenace, mentre lei ingenua e naif si lasciava sedurre affascinata dalla forza virile del compagno. Così come Kitty e Levin, infatti, ci siamo rincorsi per tanto tempo, intrecciando le nostre strade, perdendoci e ritrovandoci più adulti e smaliziati.
Il mio primo amore ormai è parte della famiglia tanto che il mio compagno, se combino una qualche sciocchezza o prendo decisioni avventate (cosa che spesso avviene nonostante i miei sforzi per essere saggia) mi dice "ne hai parlato con lui? Cosa ne pensa il “tuo secondo marito”?.
Io amo entrambi, ovviamente di un amore diverso. Da una parte l’uomo ufficiale, quello con cui condivido mutuo e studi, dall’altra chi mi ha vista crescere negli anni difficili dell’adolescenza.
Sono le mie personali forche Caudine: da una parte Wikipedia dall'altra Savonarola. La pars educans e la pars etica. Ragione e morale.
Mi chiedo se esista una ricorrenza tipo "nozze d'argento" con gli ex, in quanto il mio primo amore è una frequentazione ormai trentennale. Mi chiedo anche se si possa perpetrare nel tempo un sentimento di affetto forte verso chi, dopo aver condiviso letto e spazzolino da denti, ha deciso di scegliere un’altra via.
Tranquilli non pensate male...
Giuro non penso a tradire il mio compagno con un revival, o di indossare un “un vestito tanto vintage”: per chi mi conosce, è più facile che vada ad innamorarmi di un funambolo del circo che di un uomo del mio passato: ci si conosce troppo bene per ritrovare la passione dei primi sguardi. Quello che c’era da dirsi è stato detto, trovando però alla fine un equilibrio tra pianti e recriminazioni, ricordi malinconici e sensi di colpa. Sempre però con la consapevolezza di avere fatto le scelte opportune.
Siamo infatti come il giorno e la notte: lui compassato e severo; io irrazionale e gipsy.
Un equilibrio tra opposti che si ostina a rimanere in piedi su pattini sghembi.
Il fatto è che funziona talmente bene che ogni volta mi sia imbattuta in una storia sbagliata, lui era quello che mi ascoltava paziente e mi passava i kleenex per le lacrime.
Cresciuti all'ombra di un obelisco in piazza, tra ideali politici, libri e film impegnati, eravamo quelli che cercavano di cambiare il volto della città. Quelli che hanno pagato di più la loro ingenuità nella fiducia in un mondo diverso stampato in volantini diffusi in piazze gremite di giovani manifestanti.
Come sempre accade all’eskimo innocente sostituiamo un cappotto di cammello, agli anfibi il tacco 12. Così anche i volantini con “pane e rose” vengono piano piano accartocciati.
Ora il mio ex amore sopravvive come voce al telefono. Da tempo ha imparato a trasformare in rosa i miei periodi blu ed è sufficiente una mia frase su un post, un mio silenzio troppo lungo e sospetto per ricevere da lui il rimprovero che mi solleva dal torpore della mente.
Visto che le categorie non ci sono gradite, il mio ex amore non è un ex e non è un amore. È semplicemente un essere umano di grande intelligenza.
Si può dimenticare il primo amore? No: si può solo sopravvivere al primo amore, cercando alibi insinceri alle scelte compiute mille anni fa.
Ilaria Cerioli, blogger e scrittrice, si occupa di temi inerenti alla femminiltà. Con intelligente ironia affronta la sensualità e i comportamenti dei due sessi senza troppe ipocrisie.
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News » SPOCCHIOSAMENTE ILARE di Ilaria Cerioli | martedì 10 aprile 2018
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