SCOPERTA LA MAPPA DEL TERRORE
03 giugno 2017
di Carolina Polo
Nel nostro cervello risiederebbe una "mappa del terrore" per evitare di cadere in brutte esperienze. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista "Nature" infatti, nel cervello dei mammiferi (le ricerche sono state condotte su topi) risiederebbero delle zone atte a mettere in guardia il soggetto davanti a possibili esperienze negative traumatiche. Due atenei texani della Rice University e del Baylor College of Medicine, hanno finanziato questo studio apparentemente ovvio, ma di grande importanza per le peculiarità emerse. Ogni tipo di sensazione infatti, attiverebbe il campo del terrore, anche un ricordo associato ad un luogo specifico; e parrebbe proprio questo ricordo ad attivare il meccanismo di azione- reazione, studiato anche dal famoso Pavlov nella teoria sull'apprendimento classico, che metterebbe in allerta l'individuo. Lo studio è stato suddiviso in tre diverse fasi: inizialmente i ricercatori hanno lasciato i ratti liberi di muoversi in un percorso stabilito, poi hanno aggiunto un passaggio obbligato in cui i roditori hanno ricevuto una scossa elettrica e, infine, hanno monitorato attraverso delle scansioni cerebrali il comportamento dei topi da laboratorio inseriti nuovamente nel percorso. Il risultato? Impauriti dalla precedente e dolorosa esperienza, i ratti hanno evitato accuratamente di riavvicinarsi al punto dove avevano preso la scossa. A tracciare questa 'mappa' sono i neuroni del sistema limbico, nell'ippocampo, che si attivano esattamente al momento del ricordo che produce shock. Secondo gli autori della ricerca, che hanno esplorato ancora una volta il lobo temporale sede della memoria a lungo termine, lo studio dei meccanismi della 'mappa mentale' potrebbe aiutare gli scienziati nella lotta contro l'Alzheimer e, più in generale, contro tutte le patologie legate alla perdita di memoria.
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News » RICERCHE E STUDI | sabato 03 giugno 2017
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