ILARIA PORCEDDU, EMOZIONI IN MUSICA
11 aprile 2017
di Roberto Dall'Acqua
- Ilaria, un album dopo 4 anni: perche? così tanta attesa?
<<Dopo “In equilibrio” ho dovuto riprendere il mano la mia vita, artistica e privata. Riparte da zero, camminando sulle mie gambe, e cambiando squadra di lavoro. Mi ci e? voluto del tempo per capire cosa stavo diventando e cosa avrei voluto raccontare in questo nuovo disco. Poi e? arrivato un angelo, Francesco Gazze?, che mi ha conosciuta e riconosciuta e con lui e Francesco De Benedittis, Antonio Toni, Alessandro Carta e Clemente Ferrari siamo riusciti a mettere, in maniera del tutto naturale, tutti i tasselli di questo nuovo lavoro affinche? rappresentasse totalmente l’Ilaria che sono diventata>>.
- Quanto ti arricchisce - professionalmente e umanamente - il tuo lavoro? <<Moltissimo. Questo lavoro non e? un vero lavoro. E’ una necessita?, un rifugio ed uno sfogo.
Un rifugio nel momento in cui ti chiudi dentro di lui per farti coccolare, uno sfogo quando riesci a gridare al mondo intero chi sei per arrivare alla fortuna piu? grande, quando arriva, che e? quella di sentire rispecchiate le emozioni del tuo pubblico nelle tue>>.
- Se dovessi presentarti a chi non ti conosce cosa diresti di te? <<Non amo molto descrivermi. La bellezza di un primo incontro e? scoprire, e vorrei che chi non mi conosce provasse a farlo leggendo tra le righe (ma neanche piu? di tanto) delle mie canzoni perche? in un certo senso e? uno dei pochi modi attraverso il quale parlo di me>>.
- Quale tua esibizione ricordi maggiormente? Che emozioni? <<Ogni esibizione resta nel cuore perche? ogni volta diversa. Se devo raccontartene una, forse scelgo quella di Sanremo 2013. Un palco che ti attende a braccia aperte piene di ansia e aspettative, unite all’orgoglio e la gioia di poterci finalmente essere. Quindi addosso hai un carico spropositato di responsabilita?, a casa c’e? quasi tutta Italia che ti guarda, nelle quinte ci sono le persone che hanno puntato su di te, lì davanti in qualche poltrona ci sono i tuoi genitori che fremono di orgoglio e porti un vestito bellissimo ma con cui fatichi a respirare. Tu, in poco piu? di tre minuti, e con sole quattro prove con orchestra, devi essere all’altezza delle aspettative di tutti e poi, la cosa piu? importante, godertela. Godertela perche? e? quella la linfa vitale che ti fa scegliere ogni giorno di fare questo mestiere. Tante emozioni, forse anche troppe tutte insieme. Ma non baratterei con niente al mondo un’esperienza simile>>.
- Quanto e? complicato e faticoso essere donna oggi nel terzo millennio? <<E’ ancora molto faticoso. Abbiamo lottato a lungo, nel passato, per ottenere dei diritti. Ma pare, in questo momento, di fare dei passi indietro. Un po’ per mancanza di presa di posizione un po’ per poca conoscenza. C’e? da dire che ancora oggi, se sei una donna, per di piu? con un bell’aspetto, devi faticare un po’ di piu? per far andare il tuo interlocutore oltre l’apparenza. Pare che le due cose non possano coesistere e quindi questo mi porta a pensare che per quanto riguarda la mentalita? generale avremmo ancora bisogno di fare qualche passo in avanti>>.
- Qual'e? un bel ricordo (anche non professionale) di Ilaria? <<Forse le vacanze da bambina con i miei genitori e mia sorella. Piu? cresco e piu? divento nostalgica, un po’ perche? sono lontana da casa da ormai dieci anni, un po’ perche? so che cio? che sono diventata lo devo alle mie radici, e per radici intendo sia familiari che territoriali. Un ricordo indelebile che ancora ricordo e? il compleanno di mia sorella di nove anni in cui i miei ci regalarono una tastiera. La felicita? si poteva toccare con le mani. E’ proprio li che, a sei anni, decisi di voler cominciare a studiare musica>>.
- Che importanza ha per te il ricordo storico? Ricordare alle nuove generazioni avvenimenti, episodi e persone che - magari vissute in tempi lontani - hanno rappresentato una traccia per il futuro? <<E’ fondamentale. Come possiamo vivere in un societa? senza sapere da chi e come e? stata creata? La coscienza e? importantissima per prendere esempio, onorare il lavoro e le conquiste fatte e soprattutto per cercare di fare sempre meglio. Perche? questo significa evoluzione. Sarebbe impossibile adagiarsi su cio? che si e? gia? fatto, perche? il mondo si evolve e noi dobbiamo farlo con lui ma partendo dal nostro passato perche? e? quello che ci ha permesso di essere cio? che siamo ora>>.
- Progetti, appunto, per il futuro di Ilaria Porceddu? <<I progetti sono quelli di godermi finalmente la nascita di questo mio “terzo figlio” tenere sott’occhio i suoi primi passi e cercare di insegnargli a camminare nel miglior modo possibile. E poi live, tantissimo live>>.
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News » INTERVISTE | martedì 11 aprile 2017
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