“FINCHE’ AMORE NON CI SEPARI”: IL RACCONTO DI ADRIANA DI COLANDREA

06 aprile 2018

di Roberto Dall’Acqua

Parole - quelle di Adriana Di Colandrea - pesanti come macigni perché narrano una storia vissuta. In prima persona.  Quindi sono la testimonianza non solo di un racconto ma, soprattutto, di una vita. Un’esistenza che aveva preso una cattiva strada e che ha avuto il destino - segnato dalla volontà e dall’amore della sua protagonista - di svoltare su un differente cammino. Una via maestra di apprezzamento di se stessi, dei propri cari e la riscoperta sincera delle persone che davvero amiamo.

- Chi è Adriana Di Colandrea e come nasce come scrittrice?

Mi ritengo una persona semplice, una donna comune come ce ne sono tante. Ogni mattina esco di casa per andare a lavorare e per garantire a mio figlio Vittorio un presente almeno accettabile e aiutarlo a costruirsi un futuro migliore. Accanto a me ho il mio attuale compagno Gennaro, che ha saputo ritrasmettermi quella fiducia negli uomini che in seguito al violento fallimento del mio matrimonio era stata messa a dura prova. Ma vorrei chiarire che io non sono e non mi ritengo una scrittrice. Sono semplicemente una donna che ha avuto la disgrazia di incontrare l’uomo sbagliato e che in seguito a questo incontro si è ritrovata in un vortice incredibile di violenze e soprusi. Quando, dopo ben dieci anni di maltrattamenti e umiliazioni di ogni genere, grazie all’amore per mio figlio Vittorio ho trovato la forza e il coraggio per liberarmi dal mio ex marito, ho pensato che raccontare la mia storia avrebbe potuto aiutare le donne che vivono una situazione simile a quella in cui mi sono trovata io. Da questa idea è nato il libro.

- Di cosa parla "Finché amore non ci separi" e perché la necessità di questo libro?

Il libro racconta l’intera parabola del mio matrimonio, dal momento in cui ho incontrato per la prima volta il mio ex marito fino al momento in cui lui è stato condannato in via definitiva, in seguito alla mia denuncia. In mezzo c’è il racconto dei dieci anni di violenza subiti da un uomo che si era presentato dicendo di amarmi e che invece sin dai primi giorni di matrimonio ha iniziato a sottomettermi fino a rendermi schiava e succube di lui. Nel libro racconto tutti gli episodi che hanno scandito il mio matrimonio, ma anche alcuni episodi che risalgono alla mia infanzia e che, come ho scoperto dopo essere andata in psicoanalisi, hanno determinato il mio modo di essere e hanno condizionato anche il mio modo di subire le persone che avevo intorno. Ma il libro parla anche – ed è questo il messaggio a cui tengo di più – di come l’amore per una persona, nel mio caso l’amore per mio figlio, possa rappresentare quello stimolo in grado di
farci andare avanti anche nei momenti più bui e che possa fornire la forza per superare le violenze e il male subiti, fino a salvarci.

- Cosa vuol dire per te scrivere? Emozioni o una professione?

Come ho già detto, io non sono una scrittrice e molto probabilmente questo sarà il primo e unico libro che scriverò in vita mia. A ogni modo, questa esperienza ha rappresentato sicuramente un’occasione per rivivere una dopo l’altra tutte le emozioni e gli stati d’animo che ho attraversato durante il mio matrimonio. In un certo modo raccontare la mia storia mi ha aiutato a capirla ancora meglio e a convivere con essa con maggiore serenità. Credo e spero che molte altre donne, leggendo la mia storia, possano riconoscersi, perché sappiamo bene che sono tantissime le donne vittime di violenza, e seguendo il mio esempio possano liberarsi dai loro aguzzini.

- www.ilgiornaledelricordo.it si occupa, tra le altre - di avvenimenti passati. Hai un tuo ricordo personale da condividere con noi?

Il ricordo che mi porto sempre dentro, e che mi piace condividere, soprattutto durante gli incontri a cui partecipo, riguarda la donna che sono stata nei terribili anni del mio matrimonio. Una donna fragile che a causa di un uomo violento aveva perso la voglia di vivere e aveva deciso di porre fine alle sue sofferenze nella maniera più drastica. Se il peggio non è accaduto lo devo esclusivamente a mio figlio Vittorio. Il solo pensiero che, senza di me, sarebbe rimasto da solo nelle mani di un padre orco, mi ha spinto ad abbandonare la mia idea di suicidio. Il ricordo delle condizioni in cui ero e di come in seguito io sia riuscita a rinascere e rifarmi una vita è un messaggio che deve dare speranza a tutti: anche nei momenti più bui, quando si pensa che tutto sia finito, dobbiamo ricordarci che accanto a noi abbiamo persone che ci amano. Ed è per queste persone che dobbiamo reagire e trovare la forza per superare le difficoltà.

- Quando ti viene la necessità di raccontare la tua storia?

La mia è un’esigenza che sento sempre. Il bisogno di parlare di ciò che mi è accaduto non mi abbandona mai, forse perché ogni volta che condivido con gli altri le mie sofferenze passate, mi sento un po’ più sollevata. Per me raccontare la mia esperienza ha un effetto terapeutico, mi fa sentire meglio e mi fa accettare maggiormente questa dolorosissima prova che la vita mi ha riservato.

- Qual è il tuo obiettivo come donna e come scrittrice?

Lo scopo per cui è nato il libro e per cui, quando me lo chiedono, non esito a partecipare agli incontri pubblici organizzati sul tema della violenza contro le donne, è quello di aiutare le altre donne intrappolate in un rapporto violento. Molte di queste donne magari non si rendono nemmeno pienamente conto di quanto sia anomala la loro situazione, perché magari credono che sia normale vivere e subire determinati comportamenti dall’uomo che hanno accanto. In realtà, il primo passo importante da compiere consiste proprio nel vedere le cose per quello che sono. Bisogna avere il coraggio di dire a se stesse che quella che si vive non è più la storia d’amore in cui si è creduto, ma è diventato qualcos’altro in cui purtroppo l’amore, se proprio non è sparito, ormai occupa uno spazio minimo all’interno del rapporto di coppia. E una volta fatto questo primo passo, bisogna essere coerenti e mettere fine al rapporto.

 

“Finché amore non ci separi”, Nane Edizioni

https://www.nanedizioni.com/

 

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