L'ALTRA NAPOLI, UNA STORIA NASCOSTA
31 ottobre 2016
di Raffaella Bonora
Napoli. Piazza Camillo Benso Conte di Cavour. Un’anonima porticina, un antro invisibile in fondo ad un negozio, nascosto dietro una tenda su una strada centrale, accoglie, sorpresi, turisti e non, in un mondo magico e sconosciuto. La disorientante scala a chiocciola, tra una voluta e l’altra, attraversa verticalmente il sottosuolo e trascina l’incauto viaggiatore indietro nel tempo, ad una Napoli che corre parallela sotto le viscere dell’odierno capoluogo campano, ultimo testimone di una delle pagine più cruente del Novecento. Fra gli anfratti bui si cammina su quel terreno che, in passato, ha miracolato numerose vite. Trasportati da odori e visioni, sembra quasi di udire riecheggiare, fra le grezze mura scavate nella pietra, le grida degli assediati, l’eco dei bombardamenti, la disperazione dei sopravvissuti. L’ingegno, forza motrice di un popolo che non si arrende mai, calpestato dal secondo conflitto mondiale, ha permesso di trasformare le grandi cisterne greco-romane in rifugi anti aereo. Dalla sala grande si snodano, come tunnel infiniti, corridoi di ogni sorta che oggi è possibile attraversare grazie al Presidente del Centro speleologico Meridionale, Clemente Esposito. Nasce, così, il Museo del Sottosuolo, un agglomerato di locali, reperti e mondi da scoprire. Strettoie claustrofobiche, edifici crollati, mura affrescate dalla disperazione dei suoi ospiti, vivi ma in trappola, fagocitati dalla loro stessa dimora. Intricati cunicoli degli acquedotti partenopei oggi sono di nuovo vivi, respirano, grazie ai recenti scavi e per la prima volta, dopo la guerra, la luce accarezza l’oscurità di una realtà sepolta. Attrezzati di caschi e tute, ogni visitatore avrà la possibilità di rivivere, come in una paradossale avventura, l’orrore della guerra e il miracolo della vita, fra i corridoi intrisi di grida e preghiere. La corsa mistica nei i meandri risorti dalla notte perenne di un mondo dimenticato, continua nelle sale museali. Un’ambientazione toccante e realistica, arricchita di oggetti storici, come le famose “riggiole” antiche piastrelle in maiolica realizzate dai maestri napoletani sin da XIV secolo, minerali e pietre, giunte da ogni angolo della Terra, una sfilata caleidoscopica di colori e forme. Infine scatti inediti del panorama partenopeo, antichi scorci e superlative grotte, che colpiscono l’occhio come una folgore nella notte. Ripercorrere l’Altra Napoli, grazie al Museo del Sottosuolo, fra impervi passaggi e camere sopravvissute al peggior dramma della nostra storia, permette di riscoprire l’importanza della vita, della giustizia, della pace, in un mondo che ha registrato troppe date (indimenticabili) da dimenticare.
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