ORTORESSIA, QUANDO UNA DIETA SANA SI TRASFORMA IN UN INCUBO

29 maggio 2023

di Paola Bonacina

L'ossessione di una dieta sana può diventare un problema per la salute, trasformandosi in un disturbo dell'alimentazione e facilitando l'insorgenza di patologie e complicazioni anche gravi. Si chiama ortoressia ed è letteralmente l'ossessione per il mangiare sano. Come riporta il ministero della Salute, in Italia sono 3 milioni e 200 mila le persone che soffrono di disturbi dell’alimentazione. Anche le strutture accreditate per cura di questo tipo di malattie sono in aumento. Sul territorio nazionale, secondo la mappa diffusa dall’Istituto superiore di Sanità in occasione della Giornata del Fiocchetto Lilla 2023, ce ne sono 126, contro le 108 del 2022. Questa recente impennata di casi e diagnosi di disturbi del comportamento alimentare è anche eredità dell'emergenza pandemica, che ha esposto ulteriormente soggetti già a rischio e causato la ricaduta o il peggioramento di patologie e disturbi legati a questo tipo di disagio.

Chi soffre di ortoressia si ritrova “schiavo” della propria dieta, un’ossessione che diventa sempre più complicata da controllare.

«L'ortoressia – spiega Laura Castaldo, psicologa e psicoterapeuta specializzata nel trattamento di dipendenze e disturbi del comportamento alimentare - è una condizione psicopatologica, per effetto della quale il soggetto è ossessionato da un’alimentazione che ritiene pura e salutare. Prende la forma di una vera e propria fissazione per il cibo sano, per cui l’individuo è ossessionato dal mangiare solo certi tipi di alimenti per una serie di convinzioni etiche, ecologiche, religiose o anche esistenziali. La giornata viene quindi scandita dalla scelta, acquisto, preparazione, cottura e consumo di alimenti puri e non contaminati da altri nutrienti, rituale che va a discapito di tutte le altre attività nella routine del soggetto. Questo porta inevitabilmente l’individuo a evitare contesti conviviali e all'isolamento sociale. L’ortoressia può condurre a deficienze nutrizionali, complicazioni mediche e a una bassa qualità della vita, che risulta sia nella sfera psicologica che interpersonale. Questo disturbo compromette la salute dell’individuo anche a livello fisico, vista la mancanza di certi elementi nutritivi scartati dalla propria dieta. Inoltre, il volere a tutti i costi la perfezione dal proprio corpo comporta forti livelli di stress, che comporta una compromissione del funzionamento sociale, accademico o professionale».

Anche i giovanissimi sono soggetti particolarmente sensibili a questi tipi di comportamenti e disturbi: se il 59% dei casi di DCA in Italia ha tra i 13 e i 25 anni di età, il 6% ha meno di 12 anni. Tutti casi in cui sono diagnosticate patologie come anoressia nervosa, bulimia nervosa o binge eating (l'abbuffata di cibo). La cura è possibile attraverso un percorso di psicoterapia, che aiuterà il soggetto a uscire da quella prigione in cui lui stesso si è confinato.

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