La CAMORRA UCCIDE - NEL NOME DEL PADRE
21 settembre 2024
Padre chiede di far uccidere il figlio alla camorra. Blitz e arresti nel napoletano
Padre chiede di fare iccidere il figlio. Grazie ad alcune intercettazioni telefoniche della DDA di Napoli, la polizia è riuscita ad incastrare diversi soggetti. L'episodio in questione risale al 20 giugno 2022: gli inquirenti vengono a conoscenza del fatto che in un ufficio del cimitero di Palma Campania (Napoli), riconducibile a una società, il clan Fabbrocino non solo convocava gli imprenditori a cui imporre il pizzo ma accoglieva, come se fosse un punto d'ascolto per la popolazione, i cittadini afflitti da problemi personali di vario tipo. “E’ quarta volta che mi ha picchiato… sia mio genero e sia mio figlio… di farli scomparire proprio, e di non farli trovare proprio…” a chiedere ausilio va anche un uomo che preso di mira dal figlio e dal genero che lo tormentavano per questioni economiche, dicendosi anche pronto a pagare. “Se pure devo dare qualcosa a qualcuno – sottolinea l'uomo perseguitato – li dobbiamo distruggere”.
Mario Fabbrocino assicura all’uomo una soluzione, ma consistente, per fortuna, in “una bella ramanzina” al figlio e al genero: “vedo di parlarci io… non dobbiamo far scomparire niente, dobbiamo dire che con voi devono fare i bravi”. Tra le istanze pervenute a questa sorta di "sportello d'ascolto della camorra" figurano anche richieste di aiuto per debiti non pagati e interventi per dirimere difficoltà nell'acquisto di terreni e diatribe di tipo lavorativo. Tra i destinatari delle misure cautelari in carcere c'è anche Biagio Bifulco, ritenuto a capo della famiglia malavitosa Fabbrocino di Palma Campania, che avrebbe tenuto sotto controllo il clan anche dal carcere.In alcune conversazioni inserite nell'ordinanza emessa dal gip di Napoli Leda Rossetti emerge che un imprenditore di una ditta di trasporti tangenti da 4mila euro, per avvalersi dell'autotrasporto", della sua società, quando il boss era in cella. I soldi sarebbero stati versati dall'imprenditore attraverso un intermediario, pure lui indagato. La vicenda viene ritenuta dagli inquirenti pregnante in quanto descrive la caratura criminale del boss Biagio Bifulco, raggiunto dalla misura cautelare del gip nel carcere dove è detenuto.
di Paola Bonacina
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