Palermo, una squadra una città

12 maggio 2025

PALERMO, UN UCRONICO FINALE DI STAGIONE

di Fabio Tropia

In una fresca serata di maggio, la curva organizza una contestazione un po' tardiva ed un po' esagerata nei modi che la fa passare dalla ragione al torto in pochi secondi grazie a laser puntati su Vasic, ovazione (non solo della curva) al suo ingresso all'88° ed una decina di fumogeni che arrivano un po' ovunque colpendo i pali della porta di Audero, alcuni spettatori della nord inferiore ed il terreno di gioco, in tutto condito da assurdi cori contro la polizia, che all'interno del Barbera non si vede da oltre 25 anni.
Tutto questo, incredibilmente, diventa la scintilla che compatta una squadra che fino al momento prima era stata una rosa malassortita, senza un'idea di gioco a causa di un allenatore incapace ed arrogante, gestita follemente da un società assente e disinteressata. In pratica un'accozzaglia di gente che neppure si stima e si conosce inizia a giocare insieme l'uno per l'altro, senza tanti schemi ma con molta compattezza e con la tecnica che già aveva nei singoli, soprattutto in avanti.

Il Palermo vince con la Carrarese più o meno già in vacanza e soddisfatta della salvezza, squadra che avrebbe dovuto incontrare ben prima e ben più agguerrita ma che a causa della morte del Papa (evento più unico che raro) diventa una partitella di allenamento; la Samp si salva vincendo con la Juve Stabia ed il Catanzaro un po' spompato non passa a Mantova che per avulsa sarebbe andato giù o ai play-out perdendo. Il Palermo in maniera del tutto immeritata arriva quinto.
Palermo-Cesena vede una buona prestazione della squadra che con l'unico centrocampo sensato e schierabile Gomes-Segre-Blin ed i due bomber là davanti è molto temibile, il Cesena si arrende docilmente anche perchè per la squadra di Mignani già i play-off sono anche troppo.
E la contestazione? In tono minore ma continua, stavolta con obiettivi più chiari (Dionisi e Gardini) e senza fesseria, il resto dello stadio è freddino ma comunque applaude la squadra con la Carrarese e la supporta con calore con il Cesena.
La semifinale con lo Spezia si risolve esattamente come le partite di campionato, vittoria in casa e pari fuori, perchè alla fin fine lo Spezia dipende un po' troppo dai fratelli Esposito che a fine campionato sono decisamente stanchi di tirare la carretta, ed il Palermo si trova in finale con la Cremonese in uno stadio che nel frattempo è diventata una bolgia infernale da basso girone dantesco, con figuraccia della curva costretta addirittura ad organizzare una coreografia con i soldi della società che fino alla settimana prima aveva pesa temente criticato.

Partitone incredibile all'andata per intensità, ma senza troppe idee, risolto dagli attaccanti e da gente che alla fine sa come si gioca a calcio come Segre, Ceccaroni e Magnani; invasione di tifosi rosanero a Cremona al ritorno che vede la squadra imbattuta ed il Palermo non si sa come, con molta fortuna, in maniera del tutto immeritata e sportivamente totalmente ingiusta è in A!
Ed ora che si fa? L'allenatore è inutile e delegittimato, più di metà rosa non è buona manco per una B "tranquilla", i tifosi non riescono manco a festeggiare come dovrebbero dopo tre anni di bile ed un finale di campionato da separati in casa ma c'è da "consolidare" la categoria raggiunta con una rosa "prestativa"!
Insomma, quando un sogno diventa un mezzo incubo ma comunque godereccio...

* L'autore esprime la sua opinione personale, avulsa dalla condivisione dell'editore, esercitando il suo diritto di critica

di Fabio Tropia

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