JACOPO MICHELINI, "TRA IL PAVIMENTO E IL TETTO"

14 aprile 2017

di Roberto Dall'Acqua

JACOPO MICHELINI, classe ’93, cantautore bolognese dotato di perspicace ironia e notevole sensibilità, così descrive il suo ultimo lavoro musicale: «"Tra il pavimento e il tetto" è un'istantanea di quei momenti in bilico tra lucidità e incoscienza, tra coraggio e paura, tra bisogno di certezze e voglia di cambiare tutto; tra l'impossibilità e il bisogno di stare con lei. Per la realizzazione del video, insieme al regista Shake, abbiamo pensato che una coppia di ballerini sarebbero stati perfetti per raffigurare questo conflitto, questo prendersi e lasciarsi, perdersi e ritrovarsi - spiega Jacopo Michelini - A coronare l'idea ci hanno pensato Claudia Russo e Alessandro Leli, ballerini della Modulo Factory, con una coreografia interpretata in maniera molto emotiva. La mia figura di narratore coinvolto nel racconto di questa storia passa da una scena all'altra in situazioni contrapposte, dall'ambiente esterno a quello interno, da sdraiato sul pavimento a sopra un tetto, da sfondo nero a bianco, sempre a evidenziare il dualismo su cui si fonda il brano». Ha suonato con tante band a partire dall'età di quindici anni. Laureato in economia, il giorno della laurea ha detto: <<Da domani faccio musica!>>.

 - Chi è Jacopo Michelini? <<Sono un ragazzo bolognese di 24 anni. Mia mamma, quando avevo 5 anni, mi obbligava a studiare chitarra e io l'odiavo, allora, profondamente. Ora la ringrazio dal profondo del cuore per avermi dato questa visione della musicale che, con il tempo, è maturata fino ad arrivare a una passione sempre più forte cercando di farta diventare una professione adesso>>.

- Come nasce la tua ispirazione? Il tuo modo di fare musica? <<Tutto nasce sicuramente dall'esperienza diretta di quello che mi succede tutti i giorni; quindi dalle relazioni a una persona che conosco un giorno, un'avventura, un viaggio. Da lì nasce, magari, un sentimento, la necessità di fare uscire questo vissuto. Anche un'ingiustizia sociale, qualcosa che succede nel mondo, una stortura, qualcosa che porta a tirare fuori quello che ho dentro. La chitarra, allora, diventa questa analisi psicoanalitica che esercito su di me per far uscire i miei sentimenti>>.

- Nella canzone "Tra il pavimento e il tetto" parli di un "accordo distorto" per definire un amore? Come nascono i testi dei tuoi brani? <<Molto difficile dirlo, di solito parto da un'idea comunque testuale di qualcosa che ho in mente da dire; credo che le parole abbiano già di per sè una musicalità da sfruttare. Quindi da lì nasce una musica, però non è una cosa canonica: alcuni giorni il flusso di pensieri tira fuori solo la musica, altre solo il testo. "Tra il pavimento e il tetto", in particolare, nasce dopo una "notte universitaria" con qualche bicchiere di troppo. Tornato a casa dopo una nottata movimentata, con questa storia un po' contrastata di quel periodo, ho preso la chitarra e ho cominciato a suonare ed è venuta fuori questa malinconia, questa nostalgia di quel momento in cui mi sentivo un po' galleggiare nel vuoto, appunto "Tra il pavimento e il tetto", in una relazione instabile, in quelle insicurezze dei ventanni che uno si ritrova davanti >>.

- La crescita di Jacopo Michelini avviene per gradi, senza fretta vero? <Sto facendo un percorso di crescita, di consapevolezza artistica. Sto cercando di definire, sempre meglio, l'identità dell'uscita dell'album che sarà stampato questo autunno e sicuramente uscirannno uno o due singoli che mostreranno quello che ci sarà nel mio primo album. Ho cercato una strada più tradizionale, vecchio stile e a lungo termine, di ricerca in cui cerchiamo di attrarre un bacino di fan sempre più grande>>.

- I social media quanto aiutano il lavoro del cantante? <<L'uso dei social dal punto di vista artistico-professionale mi trovo decisamente a mio agio; lo trovo un canale diretto, molto semplice da utilizzare ma non semplice sicuramente per comunicare anche perchè ha dato spazio a tutti di mettersi in mostra, quindi allarga la concorrenza tantissimo ed è difficilissimo emergere. Nella sfera privata non mi affascina tanto ma, come tutte le cose, penso che se usata con la giusta consapevolezza e nel giusto modo possa essere un valore aggiunto per tutti>>.

- Il ricordo: cosa ti evoca questa parola? Quali immagini? Quali memorie? <<Un ricordo molto bello, che è legato anche alla musica, è quello di mio nonno - grande amante di musica classica - che mi faceva ascoltare, in questa sala con il suo impianto molto grande, i dischi di Beethoven, Mozart, Bach. La prima cosa che mi è avvenuta immediatamente è stata questa qui. Il ricordo è ciò che ci tiene un po' in vita secondo me>>.

- Cosa prevede il futuro di Jacopo Michelini? <<Le date dei concerti di quest'estate sono in via di definizione. Non mi dispiacerebbe suonare a San Siro ecco! A parte la battuta, mi piacerebbe fare uscire un album bello che mi rappresenti e questo possa raggiungere un buon numero di persone in tutta Italia. Più si va in là più bello è!>>.

  

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