Anna Wintour, l’imperatrice della moda lascia

28 giugno 2025

C’è un attimo, in ogni epoca, in cui il tempo sembra fermarsi. Una pausa sospesa tra lo sfarzo e la vertigine, come il fruscio di un abito d’alta moda che accarezza il pavimento di marmo. È in quell’attimo che Anna Wintour, la donna che ha riscritto le regole dell’eleganza per oltre tre decenni, ha detto addio alla direzione di Vogue America.

Non è solo una notizia. È un’eco. È la fine di un’era dorata in cui ogni copertina era una dichiarazione di stile, ogni sguardo dietro gli occhiali scuri un atto di potere. Dal 1988 al 2025, Wintour non ha solo guidato Vogue;  l’ha scolpito nella storia della cultura contemporanea, trasformandolo da rivista patinata a oracolo globale del gusto.

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Flashback Londra, anni ’70. Una ragazza dai tratti severi, il caschetto impeccabile e lo sguardo affilato come una lama, entra per la prima volta nella redazione di Harper’s & Queen. Figlia di un celebre direttore del Evening Standard, Anna è cresciuta tra parole e rivoluzioni culturali, ma la sua missione è un’altra: non raccontare il mondo, bensì vestirlo. Dopo gli esordi britannici, New York la reclama: Harper’s Bazaar, poi New York Magazine, infine Vogue. Quando ne prende il timone nel 1988, la prima copertina con una modella in jeans e top da 10 dollari è una dichiarazione di guerra al conformismo editoriale. Nasce un nuovo sguardo, una nuova era.

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Ma non si lasci ingannare chi pensa che la “Dame” britannica abbia davvero lasciato il trono. Perché Anna, oggi 75enne, non esce di scena: cambia palcoscenico. Lascia la redazione newyorkese, restando alla guida editoriale globale di Condé Nast. Una mossa regale, un passo indietro per governare meglio, con lo stesso rigore tagliente e la visione raffinata di sempre.

La Wintour dei designer scoperti prima del mondo, del Met Gala che è diventato il vero red carpet dell’anno, delle copertine che raccontavano l’anima più della superficie, non abdica: si eleva. È come se, dopo aver regnato con pugno di velluto su Vogue US, avesse deciso di disegnare la costellazione intera.

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Il suo tocco continuerà a danzare tra le pagine di tutte le edizioni del brand, invisibile eppure inconfondibile. Non ci sarà un’erede diretta, perché l’eleganza non si replica: si riverbera. Anna è l’eco che non svanisce.

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Questo passaggio di consegne, raffinato come un cappotto Chanel, non segna una fine ma un rinnovamento. La moda, in fondo, è proprio questo: mutare, stupire, rinascere. E Anna Wintour, ancora una volta, detta il passo.

di Giorgia Pellegrini

Foto libere da copyright

Video https://youtu.be/7ma_03FFSQs?si=QZWhSFwy79bcALwl 

 

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