LE MAMME EMIGRANTI: PARTORIRE AL NORDO O AL SUD?

30 novembre 2018

Il dilemma delle mamme emigranti

NORD O SUD: DOVE PARTORIRE IN ITALIA?

di Sabrina De Prisco

Ci sono mamme che hanno le idee ben chiare da subito: mio figlio nascerà al Nord, così respira immediatamente l’aria del lavoratore e, da neo mamma, mi sento rassicurata da un circuito ben organizzato e inquadrato come la sanità Settentrionale. Versione meridionale: mio figlio nascerà al Sud, nella terra d’origine, così che fin da subito le sue radici siano ben radicate nella terra da cui proviene la sua famiglia. Questo dilemma ha fatto parte anche della mia storia. Ma io, per par condicio, ho partorito la prima figlia al Sud e la seconda al Nord.

Non posso quindi esimermi dal raccontarvi le due significative esperienze. Si, perché la differenza non è banale e va messa senz’altro nero su bianco, magari i posteri ne faranno tesoro.

PARTORIRE AL SUD

Partorire al SUD vuol dire che tutte le fasi preparatorie al parto, nonché l’arrivo in clinica, sono condivise con l’intera famiglia. Come al solito ci sono i pro e i contro. L’ostetrica e i dottori sono sempre prima di tutto amici di famiglia, ça va sans dire. Questo vuol dire che come parte la prima contrazione ci si infila tutti in macchina alle 3 di notte alla ricerca dell’ostetrica che in quel momento è impegnata alla festa del 18° compleanno del figlio. Ma poco importa, la leggendaria disponibilità del meridionale passa su tutto. Quindi sempre alle 3 di notte, in metà di mille in macchina si va a prendere l’ostetrica alla festa del figlio che vestita di tutto punto ci porta tutti allo studio medico per constatare che si tratta di una banale (anche se dolorosa!) colica renale.

Il giorno del parto

Si va sempre in metà di mille in clinica. Ognuno con in mano il proprio cellulare per avvertire tutti i nomi in rubrica dell’evento che sta per accadere. E mentre cerchi di concentrarti per quello che sarà il momento più importante ed emozionante della tua vita (… e diciamocelo, te la stai anche per fare sotto per la paura!!) cominciano ad arrivarti mille telefonate di incoraggiamento. Arrivi finalmente in clinica con tutto il comitato di benvenuto, non ancora al completo, e finalmente entri in stanza da sola.

Dopo aver dato alla luce la prima figlia e con l’adrenalina a mille ti accorgi uscendo dalla sala operatoria che il comitato di benvenuto ha aumentato i suoi componenti. Si aprono le porte dell’ascensore e ti trovi mille sorrisi, macchine fotografiche, filmini, cartelli e pon pon mentre tu hai il volto stravolto e incredulo. E le foto scattate dai parenti lo testimoniano. E’ inutile dire che le visite si protraggono fino a sera con cocktail di benvenuto e baci e abbracci quando vorresti solo un po’ di silenzio e di privacy. Il bello però ancora deve arrivare.

Si torna a casa, il benvenuto con cartelli e fiaccolate è spettacolare e degno di nota. Certo, non sei in formissima, ma tutto sommato quel clamore evidenzia un momento di effettiva festa. Tutto sommato l’arrivo di un figlio è la cosa più bella che possa mai capitare, e vale la pena sottolinearlo come merita. Arrivati a casa comincia il delirio delle notti insonni, della fatica iniziale per l’allattamento, l’insicurezza nella gestione di una situazione mai affrontata prima e tutto ciò avviene mentre un via vai di persone ti entra in casa ad ogni ora del giorno. Un fiume di gente, che viene a conoscere il “bambinello”, considerando che Aurora è nata a Dicembre, vicino alle festività natalizie, mi aspettavo ad un certo punto che arrivassero anche i re Magi per completare lo scenario. Le porte chiuse non sono contemplate, la privacy è un concetto sconosciuto e tutti devono partecipare attivamente all’evento. Se la bimba piange parte un passaparola di gente per informarti che la bimba piange, per il timore che tu, che ce l’hai in braccio, non te ne fossi accorta. C’è da dire che al primo colpo di tosse tutti sanno chi chiamare e il pediatra più bravo lo trovi subito al telefono perché è sempre l’amico del cugino dello zio, che in quel momento è ovviamente a casa tua. Insomma massima disponibilità e aiuto reciproco per una condivisione di TUTTO!

PARTORIRE AL NORD

Per una serie di riflessioni, ben intuibili, la seconda figlia ho deciso di farla nascere al Nord, dove vivo. Senza troppi stravolgimenti, viaggi verso il sud e accampamento a casa dei miei. Tutto più tranquillo e calmo.

Le strutture sono più conosciute per avere un’organizzazione con i fiocchi, se non fosse  stata per l’improvvisata di Bianca che ha deciso di venir fuori prima, ma anche quello gestito a regola d’arte. Nessun clamore, nessun cartello, nessun filmino. Riflettori bassi e grande intimità. L’improvvisazione di Bianca ha fatto anche sì che fossimo solo io e il mio compagno in ospedale, che si è goduto ogni momento da solo.

 La calma ci ha giovato in quel caso, non abbiamo avuto spettatori, poco esilarante, ma tutto molto soft e forse un po’ anche sottotono. Arriviamo a casa, arrivano i miei genitori, c’è meno ansia e tutto si svolge in una situazione ovattata, in cui la mia ripresa fisica avviene anche più velocemente del previsto. Un po’ mi dispiace, abituata al clamore e calore meridionale sembra che non sia stata data la giusta importanza all’evento. Anche medici e ostetriche ti ricevono solo negli orari consentiti e nessuno fa un fuori onda, uno strappo alla regola e “un amico di un amico”, non esiste.

Partorire al SUD: una continua festa di umori e contraddizioni su un palcoscenico di mille luci e colori, dove tutti sono amici e nemici.

Partorire al NORD: una tranquilla pace che favorisce la ripresa, e dove tutto si svolge lontano dal clamore di parenti e amici, in un ambiente protetto da privacy.

Come in ogni cosa ci sono i pro e i contro, ma forse avessi partorito al Centro Italia, sarebbe stato chissà un compromesso tra clamore e privacy.

INFO LA DONNARICCIA

I capelli ricci ti insegnano la pazienza, le seconde possibilità. Sono libertà e determinazione, questa sono io La DonnaRiccia.

ladonnariccia.it/ 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA copyright www.ilgiornaledelricordo.it

News » LA DONNARICCIA.IT di Sabrina De Prisco - Sede: Nazionale | venerdì 30 novembre 2018