BUONA SCUOLA: EVVIVA LA DEMATERIALIZZAZIONE!
22 settembre 2017
di Katiuscia Marino
Il percorso di dematerializzazione include aule e scuole?
18 settembre: si inaugura ufficialmente l'apertura del nuovo anno scolastico e la novità più grande sembra essere l'attuazione del processo di dematerializzazione previsto dalla ormai tristemente famosa legge 107 (Buona scuola).
Registri elettronici, tablet disponibili, accesso alle classi virtuali, web quest, connessione garantita, niente abbattimento di alberi per la carta e niente più archivi vetusti di documenti e scartoffie burocratiche, evviva!! Questa era la promessa dello Stato e del governo, questo avrebbero dovuto trovare alunni, docenti e collaboratori amministrativi al rientro e invece? Aule cadenti, mancanza di linee adsl, impossibilità di firmare e registrare le lezioni, disfunzionalità continue del sistema Argo (software predisposto per i registri elettronici), computer datati e malfunzionanti, impossibilità per gli alunni di accesso, mancanza di laboratori informatici, dotazioni Lim assenti, mancanza persino dei pennarelli e delle lavagne.
A tutto ciò dovrà come sempre ovviare la buona volontà degli utenti e la professionalità dei docenti, che spesso si muniscono dei tablet personali o compilano i registri da casa, sfruttando la propria connessione dati (il tutto senza alcun rimborso o indennizzo è naturale) e lavorano alla progettazione di percorsi alternativi e nuove strategie senza poter richiedere il riconoscimento di ore aggiuntive. Il fiore all'occhiello della riforma però ha trovato la sua somma applicazione nelle scuole interessate dai fenomeni sismici e alluvionali dello scorso anno. Qui non solo mancano le strutture, ma dopo le promesse di ristrutturazione e rimessa in sesto degli edifici ancora sono inagibili istituti ed aule e ciò nonostante i fondi stanziati dall'Europa e bloccati alle Regioni. Esemplare in Abruzzo il caso dell'istituto professionale agrario di Cepagatti (Pe) di cui sarà dato approfondimento specifico; alunni e docenti trasferiti presso alcuni locali del Centro agro-alimentare assolutamente inadatti: la dematerializzazione evidentemente auspica anche la scomparsa degli edifici stessi, evviva!!!
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Katiuscia Marino
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