IL RUMORE DEL LUTTO - “RESPIRA” DA 18 ANNI
27 settembre 2024
Cambiamento di mentalità e celebrazione dell’inclusività: un’analisi critica attraverso “Il Rumore del Lutto”
Nella nostra società in continua evoluzione, il cambiamento di mentalità è spesso celebrato come un trionfo universale, un simbolo di progresso e inclusività. Tuttavia, dietro questa narrazione positiva, si cela una realtà più complessa e sfumata. “Il Rumore del Lutto”, una rassegna culturale nata nel 2007 per promuovere la consapevolezza e l’educazione sulla morte come parte integrante della vita, offre una prospettiva unica su questo fenomeno.
All’inizio del suo percorso, “Il Rumore del Lutto” ha introdotto eventi innovativi in un panorama dove il lutto e la cultura della mortalità erano spesso ignorati o evitati. In un’epoca in cui temi come la morte e il dolore venivano raramente discussi pubblicamente, il Festival si è posto come pioniere nel portare questi argomenti all’attenzione del pubblico in modo diretto e senza eufemismi. Era un periodo antecedente alla diffusione di iniziative simili, come i Death Cafe o l’Order of the Good Death. Nonostante il coraggio e la lungimiranza dei suoi promotori, l’iniziativa non ha inizialmente ricevuto l’attenzione e il sostegno che meritava, nemmeno da parte degli esperti del settore.
Con il passare del tempo, tuttavia, si è verificato un cambiamento di mentalità che ha reso queste tematiche sempre più rilevanti e discusse. Molti di coloro che in precedenza avevano sottovalutato l’importanza del lavoro svolto da “Il Rumore del Lutto” hanno poi riconosciuto il valore di questa innovazione. È fondamentale riconoscere il contributo di coloro che hanno avviato una discussione pubblica su argomenti delicati e spesso trascurati, sfidando convenzioni sociali consolidate.
Un interessante parallelo può essere tracciato con l’esperimento di Solomon Asch, un classico studio di psicologia sociale che esplora il conformismo. Nell’esperimento, i partecipanti dovevano esprimere giudizi su compiti semplici, come confrontare la lunghezza di linee, ma spesso si conformavano all’opinione della maggioranza anche quando questa era evidentemente errata. Se applichiamo questa dinamica al contesto delle fake news, l’esperimento dimostra come la pressione sociale possa influenzare le nostre opinioni, spingendoci a conformarci anche quando siamo consapevoli che le informazioni sono false.
Analogamente, nel contesto dei festival culturali e dell’educazione alla morte, è possibile che alcune persone non riconoscano immediatamente il valore di queste iniziative, riducendole a tendenze effimere. Tuttavia, è cruciale apprezzare questi eventi come opportunità di crescita personale ed educazione collettiva.
C’è speranza: riconoscendo e valorizzando il lavoro dei pionieri, possiamo tutti contribuire a costruire una società più consapevole e inclusiva.
È essenziale contrastare l’indifferenza e l’invidia con gratitudine e rispetto per il duro lavoro e la dedizione che alimentano questi movimenti. Solo attraverso un riconoscimento sincero e un sostegno continuo possiamo avanzare verso una società che non teme di affrontare le proprie vulnerabilità e che celebra la complessità della vita in tutte le sue sfumature.
Torna la diciottesima edizione de Il Rumore del Lutto Festival, la prima e più importante rassegna di cultura in Death Education in Italia, in programma dal 28 settembre al 17 novembre a Parma, cuore della manifestazione, e in tante altre città in tutta Italia attraverso le sue speciali Experience.
Tindersticks, Andrea Morricone, Motta, Bouquet of Madness, Umberto Pelizzari, Stefano Mancuso, Daniel Lumera sono alcuni dei primi ospiti annunciati dell’edizione 2024, che nell’anno di raggiungimento della maggiore età promette di essere più ricca e affascinante.
Sette settimane di concerti, incontri, convegni, performance, passeggiate, ritiri, laboratori per le scuole e tanto altro per incoraggiare e approfondire una riflessione, individuale e collettiva, sulla vita in tutte le sue sfaccettature, inclusa quindi anche la perdita.
Promosso da Segnali di Vita Aps, con la direzione scientifica e artistica dalla tanatologa, formatrice e giornalista Maria Angela Gelati e del giornalista, critico musicale e fotografo Marco Pipitone, Il Rumore del Lutto quest’anno ha scelto come claim Respira: una parola che è un invito a godere e curare ogni momento, consapevoli della preziosità del tempo. Un incoraggiamento a vivere in modo pieno e ricco, per non avere mai rimorsi o rimpianti. “Vivi intensamente, abbraccia ogni istante” è infatti la frase che ispira e guida il festival, riflettendone l’essenza.
Il programma si apre sabato 28 settembre all’Abbazia di Valserena a Parma con il tradizionale GALA' IN NERO, un evento che si ispira alla convivialità del banchetto funebre vittoriano e offre ai partecipanti (rigorosamente vestiti di nero) una serata indimenticabile tra arte, musica e dj set, e si chiude domenica 17 novembre al Teatro Ariosto a Reggio Emilia con un concerto di MOTTA: un live speciale e unico in cui l’artista, tra i più apprezzati della nuova scena italiana, rivisita alcuni dei suoi successi e le canzoni dell’ultimo album La musica è finita.
infoilrumoredellutto@gmail.com
Fb @rumoredellutto
Ig @ilrumoredellutto
di Roberto Dall'Acqua
Foto ufficio stampa
Video https://youtu.be/gPSlr4QtE6Y
© RIPRODUZIONE RISERVATA www.ilgiornaledelricordo.it
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