LE GIORNATE DELL'INTERCULTURA

15 novembre 2018

di Raffaella Iannece Bonora 

Cosa significa intercultura? Integrazione? Globale? Nel 2018, ben inoltrati nel XXI secolo, siamo tutti cittadini del mondo, il nostro vicino parla una lingua diversa, il migliore amico ha un altro credo, nostro figlio a scuola vive in una classe multi etnica. Ampliare i propri confini è sempre un bene, ci porta a sperimentare, conoscere, crescere. Intercultura è la parola chiave del nuovo progetto che sta prendendo piede ad Eboli, comune nella provincia di Salerno.
"Le Giornate dell'Intercultura", già alla loro III edizione, sono un progetto internazionale, firmato Mediterranea Civitas, in collaborazione con i comuni di Eboli, Campagna, Battipaglia, Contursi, Sicignano, che conta la presenza di circa venti Istituti. Reduci del gran successo degli appuntamenti passati, il prossimo incontro si terrà giovedì 15 novembre presso l'Università di Salerno: "Racconti, Origini e Orizzonti", convegno internazionale sul dialogo interculturale nella letteratura per bambini e ragazzi, due argomenti che mai prima d'oggi erano stati affrontati insieme. L'Università degli Studi di Salerno, terzo ateneo del Mezzogiorno per dimensioni ed utenza ed uno dei pochi campus in Italia, ha abbracciato il progetto fin dal suo nascere, soprattutto con la referenza scientifica di Leonardo Acone, titolare della cattedra di letteratura per l’Infanzia dell’Università di Salerno. Venerdì 16 novembre si replica nell’Auditorium del liceo classico di Eboli, dove è programmato un incontro con una parte delle scuole partecipanti che porteranno esempi di didattica applicata, lavorando sul tema trasversale "lo straniero che è in me". Tra le curiosità, un lavoro su Matteo Ripa, presentato dai dall’IC Matteo Ripa con un esperimento di drammatizzazione ambientato nella casa natale del religioso, ed alla rielaborazione dei ragazzi della sezione Artistica del Perito-Levi che lo hanno trasformato in “Manhua”, un personaggio dei fumetti cinesi. Novità di quest'anno il concorso letterario intitolato ad Anna D'Aniello, indimenticata artefice delle politiche sociali sul territorio. Venerdì 16 novembre, all’Auditorium del Liceo Classico, ci sarà dunque premiazione dei tre ragazzi finalisti della I edizione nazionale del Premio Letterario “Anna d’Aniello Albano” dal titolo “Io scrivo. Lo straniero che è in me”, organizzato con il CONNGI (Coordinamento Nuove Generazioni Italiane) e con l’Ufficio Migrantes, Arcidiocesi di Salerno.
«Questo convegno ha catalizzato l'attenzione sul nostro polo, comune del Sud e non città del Nord, ecco perché il fenomeno è ancora più interessante - ha spiegato Maria Luisa Albano - La letteratura per bambini e ragazzi è un importante aiuto nella riflessione sulle diversità, che rappresenta un arricchimento per tutti. La rete di Comuni e scuole indica che la strada è quella giusta, per andare al di là di divisioni e diversità».
Importante la firma della Carta delle Colombe che indica, ancor di più, Eboli quale città di pace. «Sono orgoglioso di questo Istituto che ha portato a livello nazionale ed internazionale un discorso che molti liquidano con il decreto di turno e noi cerchiamo invece di farlo nostro», ha sottolineato Giovanni Giordano, Dirigente Scolastico dell'Istituto Perito - Levi, scuola capofila del progetto. Le Giornate dell'Intercultura rappresentano un progetto di ampio respiro per l'educazione all'accoglienza partendo dai bambini, il futuro comune. «Un percorso dovuto, da fare nei nostri territori – ha detto il Sindaco di Eboli, Massimo Cariello -. L'anno prossimo la Regione Campania sarà ancor più parte integrante del progetto, ma noi abbiamo la fortuna di avere docenti che amano il proprio lavoro e genitori che vogliono che i propri figli crescano in una scuola che metta al centro l'individuo». Non finisce qui la carrellata di attività legate alle Giornate dell'Intercultura, presto nuovi appuntamenti a gennaio e nella primavera 2019, uno studio sulle colture che sembrano nostre ma non lo sono, con i ragazzi dell'Istituto Agrario e Alberghiero. Il progetto, ideato e coordinato da Maria Luisa Albano dell’Associazione Culturale Mediterranea Civitas e docente dell’Istituto di Istruzione Superiore “Perito-Levi”, è sicuramente motivo di vanto per il territorio, soprattutto in un'epoca in cui a volte la convivenza sembra essere così difficile, solo perché abbiamo dimenticato il nostro lato fanciullesco. Nulla è importante al di là dei cuori e, sotto pelle, non esiste etnia. Con questi eventi si vuole sottolineare come, più che di una intercultura, bisognerebbe parlare esclusivamente di cultura, vero collante fra tutti i popoli. Gandhi diceva " Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo", ed è questo il cambiamento che vogliamo, un cambiamento che corre veloce verso un'isola di pace, integrazione, unione, crescita e apertura, fisica e mentale.

 

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