Conservatorio di Palermo, il racconto in un libro

23 maggio 2025

di Giovanni Curatola

Un centinaio di spettatori fra docenti, appassionati e autorità civili e militari (prefetto, presidente del TAR, generali delle forze armate, procuratore del Tribunale, ecc.) hanno assistito il 16 maggio 2025, alla presentazione del libro di Nicolò Fiorenza “Il Conservatorio di musica di Palermo. Storia e collezioni” che si terrà proprio in una sala del Conservatorio di via Squarcialupo n.45.

Il volume, patrocinato dai Ministeri della Cultura e dell’Università e Ricerca, dalla Regione Siciliana e dal Comune di Palermo, “è una pubblicazione scientifica che - afferma il Direttore del Conservatorio Mauro Visconti – raccoglie 400 anni di storia, intrisa di produzione artistica e musicale, preziosi documenti inediti e un nutrito catalogo di beni storico-artistici recuperati e musealizzati”. La restituzione al pubblico di preziosi reperti ritrovati in sede e collocati in spazi museali appositamente allestiti, ha difatti preceduto la pubblicazione del libro, al cui autore poniamo qualche domanda.

Dal reperimento delle fonti alla stesura definitiva del testo, lei avrà attraversato momenti sia di difficoltà che, viceversa, di particolare gratificazione…

“Si, in quest’anno e mezzo di lavoro qualche difficoltà l’ho incontrata, scaturita perlopiù da alcune resistenze di carattere comportamentale. Ma nulla di che, fa parte del ruolo. Assai gratificante è invece stato l’analisi e lo sviluppo di quanto recuperato, le scoperte effettuate e preservate dall’oblio, la riorganizzazione degli spazi espositivi (il primo inaugurato a marzo del 2024) e la catalogazione di questo patrimonio artistico-culturale aggiuntivo, che il Conservatorio possiede senza averne avuto fino ad oggi contezza”    

Un reperto specifico di questo tesoro non più sommerso?

“Tanti, mi creda, e tutti interessanti. Quello che forse mi ha gratificato di più, dal punto di vista pittorico, un quadro della Samaritana, di notevole importanza perché di scuola caravaggesca, e che un prossimo restauro spero consenta di svelarne l’autore”.

Scoperte sensazionali?

Senza dubbio il ritratto inedito di Vincenzo Florio, commissionato dal figlio Ignazio per la tomba del cimitero di S.Maria di Gesù. Trattasi di un bozzetto della scultura presente oggi presso la Porta dei Greci, quartiere Kalsa. Bilanci del tempo e altri documenti da noi rinvenuti confermano che la famiglia Florio ha a lungo contribuito alle spese del Conservatorio”.

Capitolo foto. Il libro ne ha tante, e non tutte recenti. Erano in qualche modo già patrimonio del Conservatorio o è ricorso a fonti esterne?

“La seconda. Soprattutto per quel che riguarda gli anni ’30 e ’40, seconda guerra mondiale inclusa. Molte provengono dalla Sovrintendenza. Altre sono state reperite sotto la dicitura “chiesa dell'Annunziata”, un tempo attigua ai locali dell’odierno Conservatorio ma di fatto un’ambiente unico”.

Le offese belliche del 1940-43 hanno influito sull’estetica della struttura post-guerra?

“Per fortuna poco. Ci siamo resi conto, planimetrie e altri documenti alla mano, che i criteri con cui si è ricostruito hanno rispecchiato più o meno fedelmente la disposizione degli spazi di un tempo. Tranne i soffitti e altre piccole differenze strutturali, la distribuzione degli spazi del Conservatorio di Palermo ha ricalcato dopo la guerra quella di prima”.

Come considerare il suo volume? Definitivo, esaustivo o un contributo come altri?

“Un testo che ripercorre i 400 anni di storia del nostro Conservatorio può a buon diritto considerarsi un’opera omnia. Certo, qualcosa ancora da scoprire resterà senz’altro, ma il grosso del materiale è già venuto alla luce. Pensi: abbiamo trovato una sezione archivistica in un magazzino sotto una scala, così ricco di roba da fugare ogni dubbio per quel che riguarda l’arco temporale che va da fine ‘800 agli anni ‘50/’60 del secolo scorso, guerre mondiali e ventennio fascista dunque inclusi. Qualcosa che si avvicini al mio testo è stato tentato in età recente da una casa editrice fiorentina, ma un volume che indaga e tiene conto di tutte le scoperte fatte in questi ultimi tempi è senz’altro questo”.

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