Sicurezza sul lavoro, esiste?
13 febbraio 2025
Quando si parla di sicurezza sul lavoro, spesso ci si scontra con un paradosso: tutti ne parlano, ma pochi la garantiscono davvero. Gli infortuni e le morti sul lavoro sono ancora una tragica costante. Ma perché, in un’epoca di avanzamenti tecnologici e leggi apparentemente rigorose, i lavoratori continuano a essere poco tutelati?
La prima risposta è semplice e brutale: perché la sicurezza costa. Garantire ambienti sicuri richiede investimenti in formazione, attrezzature moderne e controlli regolari. Tuttavia, molte aziende, specialmente quelle che operano in settori ad alto rischio o in contesti precari,
vedono questi investimenti come un peso economico, non come un dovere morale. Quando il profitto è la priorità assoluta, la sicurezza diventa una voce da tagliare.
Ma non è solo una questione di soldi. C’è un problema culturale radicato: la sicurezza è percepita come un’appendice, un “di più” che rallenta la produttività. Si preferisce chiudere un occhio su norme e procedure, accelerare i tempi e “fare come si è sempre fatto”, ignorando che dietro ogni scorciatoia ci sono vite in pericolo.
E le istituzioni? Spesso mancano di forza e risorse. Gli ispettori del lavoro sono pochi, i controlli sporadici, e le sanzioni raramente rappresentano un deterrente efficace. Di conseguenza, molte violazioni restano impunite, alimentando un circolo vizioso in cui chi dovrebbe vigilare sembra quasi tollerare le negligenze.
Infine, c’è il silenzio dei lavoratori, un silenzio forzato dalla paura. Denunciare situazioni insicure significa rischiare il posto di lavoro, soprattutto in contesti dove la precarietà è la norma. E così, si accettano condizioni al limite del tollerabile, sperando che “non capiti proprio a me”.
La sicurezza sul lavoro, in fondo, non esiste perché il sistema che dovrebbe garantirla non funziona. Ma non deve essere così. Cambiare richiede coraggio: da parte delle aziende, che devono mettere la vita umana al primo posto; delle istituzioni, che devono rafforzare i controlli; e dei lavoratori, che meritano di far sentire la propria voce. Perché ogni incidente evitabile è una sconfitta collettiva.
di Giorgia Pellegrini
Foto libere da copyright
Video https://youtu.be/PQiikJNwhH8
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