ARTIGIANO? NO FATTURA NO PARTY

06 settembre 2022

di Marco Poletti
 
Un mio vecchio amico che di mestiere fa l’artigiano e entra nelle case dei privati a fare lavori tutti rigorosamente senza fattura o ricevuta fiscale, in un momento di confidenza, mi ha confessato che lui dichiara al fisco un imponibile molto al di sotto di 35.000 euro mentre di fatto ne incassa esentasse 5 volte tanti. Nessuno dei suoi clienti obietta alla sua richiesta di pagare l’intervento solo in contanti perché altrimenti se si vuole la fattura lui «purtroppo» deve aggiungere l’Iva del 22% , con il suo intervento li fa sentire dei fortunati dicendo che ha una lista di chiamate di gente che aspetta il suo arrivo lunga 15 giorni. 



Avete capito bene? Ne dichiara 35 mila e ne incassa 140 mila in nero esentasse. Una evasione tra Iva e Irpef di oltre 60 mila euro che lui si gode passando 3 settimane in un atollo a 7 stelle super lusso nell’oceano Indiano. In più mi ha anche
confessato che lo stato gli ha pagato il bonus Covid per le partite Iva nel 2020, poca cosa erano una miseria di 600-700 euro per lui che anche in lockdown quell’anno aveva lavorato tantissimo e aveva registrato il suo record di fatturato, e quest’anno lo stato gli ha concesso tutti i bonus energia considerati i suoi miseri redditi ufficiali essendo compreso nella fascia debole della popolazione nazionale che va aiutata per il caro energia.
 
Così va l’Italia. Mi posso immaginare che evidentemente tra i miliardi di euro di imposte che mancano all’appello, potrebbero esserci non solo le multinazionali che pagano le tasse nei vari paradisi fiscali ma anche artigiani con il furgone, commercianti e liberi professionisti, che hanno fatto del lamento e della vessazione fiscale il loro credo.


di Luciano Corso
 
Hinterland di Milano est. Chiamo il numero di un idraulico di zona per un lavandino otturato e mi risponde un call center, «non si preoccupi, ci pensiamo noi». Sì, ma quanto costa?.«L’uscita costa 60 euro, il costo dell’intervento lo concorda con l’operaio». L’operaio mi informa che il costo dell’intervento, senza neanche aver dato un’occhiata al lavandino è di 460 euro. Lo guardo allibito, e allora dice che possiamo scendere a 300. Poi a 250, di meno no perché «non ci stiamo dentro» (chi non sta dentro, lui o il call center o chi altro?).

Gli dico di andarsene. «Sì, ma deve pagare l’uscita». Gli chiedo la fattura; prima non la voleva fare, poi accetta ma vuole aggiungere l’Iva, gli dico di scordarselo e alla fine dopo infinite sgradevoli discussioni me la fa dopo che io gli ho spiegato come si scorpora l’Iva. Il giorno dopo, grazie a un conoscente di mia moglie, ho trovato un idraulico (vero) che è venuto, mi ha sgorgato il lavandino e mi ha chiesto 40 euro. E se avessi accettato la prima richiesta?
 
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News » DIBATTITI E OPINIONI - Sede: Nazionale | martedì 06 settembre 2022