PALAZZO BUTERA A PALERMO: L’ANTICO E IL CONTEMPORANEO PER RIPENSARE IL NOSTRO FUTURO

11 febbraio 2019

di Daniela Dall’Acqua

Palazzo Butera a Palermo si affaccia sul mare, vicino al porto, allo storico quartiere della Kalsa e a fianco di Porta Felice, da cui si aveva accesso al Cassaro, l’antica strada che conduceva dal mare alla città.

Nel 1737 il principe di Butera chiede al Senato palermitano il permesso di costruire una terrazza sulla strada dei Cattivi e la realizza nel 1750, rendendo il palazzo visibile dal mare, come Palazzo Reale a Napoli, ma appropriandosi di fatto di uno spazio pubblico sul mare, sottraendolo alla città: la passeggiata delle Cattive.

Il progetto di restauro del Palazzo, acquistato nel 2016 da Massimo Valsecchi, imprenditore e collezionista lombardo e dalla moglie Francesca Frua De Angeli, restituisce alla città lo spazio sottratto nel Settecento, prevedendo che dalla Passeggiata delle Cattive si acceda alla caffetteria e ai cortili della storica dimora settecentesca.

 

Ma la dimora stessa, da palazzo nobiliare, diventa luogo aperto alla città: vi saranno infatti spazi per mostre temporanee e attività didattiche, per la collezione permanente dei coniugi Valsecchi, una biblioteca di consultazione. Artisti, curatori e personalità della cultura potranno essere ospitati nella foresteria, per lavorare a progetti di ricerca per le mostre e le attività che si tengono nel palazzo.

Gli allestimenti delle sale cambieranno periodicamente, per cercare rapporti sempre diversi tra le opere esposte, che vanno dall’arte antica all’arte rinascimentale, a quella contemporanea. Si cercheranno inoltre collaborazioni con realtà museali internazionali per scambi di opere.

Un piano del Palazzo sarà dedicato alla realizzazione di una casa-museo contemporanea: per ogni salone restaurato, verranno realizzati progetti artistici o collocate opere d’arte, pensati apposta per Palazzo Butera. Durante questa fase, il piano nobile sarà aperto solo in occasioni particolari.

Questo progetto nasce dall’idea, fatta propria dai coniugi Valsecchi, che l’arte abbia un profondo valore educativo. Attraverso accostamenti di oggetti di culture ed epoche diverse, si può educare uno sguardo a comprendere le differenze culturali.

E Palermo, che è stata lungo la sua storia un luogo di incontro e scontro di diverse civiltà (fenici, greci, bizantini, arabi, normanni, angioini, aragonesi.) è luogo privilegiato per questo esperimento.

Dalla capacità di sintesi delle differenze tra le varie popolazioni che l’hanno abitata, è nata l’unicità dell’arte e della cultura di questa città.

                                                                                                                                                                        

I restauri non sono del tutto completati ma dal 17 giugno 2018, in occasione di “Manifesta” 12, biennale itinerante di arte contemporanea, i primi ambienti di Palazzo Butera sono stati aperti al pubblico e fino a settembre i visitatori sono stati più di 7.000.

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