Tregua tra Israele e Hamas, Trump mediatore decisivo

11 ottobre 2025

“Qui c’è solo distruzione” ha detto Saher Abulatta, un residente di Gaza City, facendo ritorno nella sua casa rasa al suolo. Un marcia silenziosa ed emozionante ha visto avanzare il popolo palestinese all’interno della striscia di Gaza proprio ieri 11 Ottobre 2025, a seguito del cessate il fuoco entrato in vigore lo scorso Venerdì. Dopo quasi due anni di conflitto con oltre 680.000 vittime di cui il 73% bambini, finalmente tra Israele e Hamas sembrerebbe esserci una tregua. Firmano la pace a Sharm el-sheik grazie alla mediazione di Qatar, Egitto, Turchia e Stati Uniti che vede il Presidente Americano Trump in prima linea, rispetto alla volontà di trovare un accordo di pace efficace. Trump: "Accordo Israele-Hamas su Gaza". Cosa manca ancora

La prima fase infatti viene scritta proprio alla Casa Bianca, sotto la sua guida, che include 20 punti principali tra cui: il cessate il fuoco immediato e totale, ratificato dal governo israeliano con il ritiro graduale delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza. In cambio Hamas rilascerà 20 ostaggi israeliani detenuti da oltre 700 giorni. Da parte di Israele invece, saranno liberati circa 2.000 detenuti palestinesi, inclusi i 250 ergastolani, tranne leader simbolici come Marwan Barghouti. Verrà poi creata una zona “deradicalizzata”, libera dal terrorismo e riqualificata per la popolazione. Infine saranno di nuovo accessibili i corridoi umanitari per l’ingresso di aiuti e ricostruzione. Le prossime mosse prevedono ulteriori negoziati per il disarmo di Hamas e la definizione della governance post-conflitto. Una task force internazionale, con 200 soldati statunitensi, è stata inviata per monitorare il cessate il fuoco. L’Italia, dopo la notizia si è dichiarata partner attivo e responsabile a sostegno del popolo palestinese per la ricostruzione delle città distrutte e nel sicuro mantenimeto della striscia. Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito quindi che il nostro paese è pronto a fare la propria parte, aprendo anche la possibilità di inviare militari italiani nel caso venga istituita una forza internazionale di pace. Anche la premier Giorgia Meloni, ha tirato un sospiro di sollievo definendo l’intesa “una straordinaria notizia”. Anch’essa ha sottolineato che si adopererà nel rilascio degli ostaggi e nel sostenere le spese di ricostruzione civile e infrastrutturale di Gaza. 

Gaza, cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi: tra Israele e Hamas  accordo per la prima

Nonostante il dolore di non ritrovare più la propria casa, inciampando tra le macerie di ciò che è rimasto, piangendo ancora dolorosamente i cari perduti molti palestinesi hanno espresso sollievo. Pur rimanendo incerti sul futuro balli, canti e abbracci calorosi, così come si osserva in questi giorni sui social media, non sono mancati. La dimostrazione di come un popolo stremato dalla guerra e dalla fame ritrovi la volontà di vivere nel momento in cui l’aria torna ad avere il profumo di libertà.

di Nicole Pavanello

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