Cimiano, scuole in protesta per il genocidio a Gaza
02 ottobre 2025
«Opponiamoci al genocidio, blocchiamo tutto. Insieme.» È Giulia Sardi, attuale rappresentante dell’istituto Giulio Natta di Milano, intorno alle 09:00 di questa mattina davanti ai cancelli della scuola superiore, lungo via Don Giovanni Calabria 16 ad aver gridato tra la folla di manifestanti, con forza e convinzione, queste parole. Così mentre Israele non demorde nel bloccare ancora una volta il tentativo di fornire assistenza umanitaria nella striscia di Gaza, gli Italiani non rimangono in silenzio. Sono soprattutto i giovani a portare la loro voce tra le strade per comunicare al mondo il totale dissenso verso un fenomeno che esattamente in questo momento, continua ad uccidere milioni di persone.
In poche ore gli studenti del Natta entrano in contatto con altre 3 scuole circoscritte nella stessa zona: Molinari, Besta e Maxwell che cercano insieme di bloccare l’accesso alle strutture scolastiche. I rappresentanti d’istituto di tutti e quattro i plessi divulgano l’iniziativa tramite gruppi whatsapp che iniziano a scuotere gli animi degli studenti tra la sera del 1 Ottobre e alle prime luci dell’alba della mattina seguente. Anche i social sono protagonisti nella condivisione della proposta. «Ragazzi domani carichi, non entra nessuno e Palestina libera sempre» si legge tra le storie del Colletivo CosMo formato dagli studenti del Molinari con l'obiettivo di lasciare almeno per un’intera giornata di scuola le aule vuote. Simbolo d’indignazione verso la politica del nostro paese che davanti allo sterminio di un’intera popolazione, esita nel prendere una posizione decisiva.
Una manifestazione che contrariamente al dogma delle rivolte pericolose si è mostrata pacifica e civile. Gli stessi studenti sono stati in grado di contenere la protesta ripetendo più volte al megafono di rimanere sul marciapiede e di non salire sui cancelli d’entrata per una questione di sicurezza. «Oggi vogliamo manifestare civilmente. Dimostriamo ad Israele e a tutti, quanto siamo capaci di essere civili.» esclama, incisivo, uno dei tanti attivisti presenti tra la folla rimarcando il desiderio di far emergere il proprio pensiero, nel rispetto di se stessi e degli altri. E così come la Global Sumud Flotilla prosegue il suo viaggio verso Gaza, anche gli studenti del Natta e degli istituti limitrofi si preparano allo sciopero previsto per domani 3 Ottobre 2025, invitando nuovamente e senza paura, nel rispetto della volontà di tutti di partecipare ad una nuova manifestazione, simile a quella avvenuta stamani.
Un atto di coraggio. Una presa di coscienza collettiva verso un dramma che a noi tocca soltanto mente e cuore. Elementi fondamentali che nel corso della storia hanno portato alla liberazione di popoli oppressi da una politica violenta, se ancora possiamo definirla tale, come quella di Hamas. Ma che non potranno mai competere con vite strappate, sogni infranti da un ambiente intriso dall’orrore della guerra e dal dolore di una madre che, a testa bassa e con gli occhi colmi di lacrime, mentre lo stomaco continua a ruggire, avvolge il proprio bambino in un telo imbrattato dalla putrida crudeltà umana con la stessa delicatezza che si dovrebbe riservare ad una carezza.
di Nicole Pavanello
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