Il Como dalle origini alle prime sfide col Palermo10/5/2022

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Il Como dalle origini alle prime sfide col Palermo10/5/2022

di Giovanni Curatola

E’ un sabato pomeriggio di tarda primavera, il 25 maggio 1907, quando al bar Taroni di via Cinque Giornate, un gruppo di comaschi amanti del pallone fonda il “Como Football Club”, la prima società calcistica lariana. Ancor più che dei canali d’informazione tradizionali, ci avvaliamo del documentatissimo sito www.museodelcomo.it per venire a conoscenza che la sede della società viene stabilita nello stesso locale (evidentemente il proprietario, o gestore, era uno dei soci fondatori), che i colori sono da subito stabiliti in bianco e blu (a strisce verticali) e che gli incontri dei primi 2 anni di vita il Como li disputa contro avversari amatoriali occasionali, sia milanesi che svizzeri del Canton Ticino, distanti solo una decina di minuti di treno. Il campo è quello denominato “Garibaldi”, area incolta a margine dei giardinetti del lungolago, più o meno dove oggi sorge lo stadio “Sinigaglia”.

Il primo incontro di cui si ha un risultato certo è quello disputato al campo “Garibaldi” alle 15.30 del 26 settembre 1909. L’avversario è la squadra svizzera del Bellinzona, che poi riattraversa in treno il confine con 3 reti sul groppone. Due mesi dopo, la società lariana si costituisce ufficialmente dandosi uno statuto e le consuete amichevoli con squadre svizzere (i rossoblù del Chiasso in primis) vengono alternate ai primi campionati provinciali, che vede il Como andare a giocare per la prima volta a Lecco (16 gennaio 1910, 8-0 per i lariani) e Milano (30 gennaio, 6-0 ai danni della Vigor, e 28 marzo, 3-2 per la Libertas). Il 27 novembre, sempre del 1910, si ha la prima visita oltrefrontiera, di cui si conosce l’avversario (Lugano) ma non il risultato finale.     

Anno 1911: il Como abbandona la maglia a strisce per adottare quella interamente azzurra con lo stemma comunale (scudo rosso crociato di bianco) in alto a sinistra. Si sa che i soci, frattanto saliti a 135, versano una lira ciascuno e che il 1° ottobre contro il Bellinzona (3-1 per il Como) viene inaugurato il nuovo campo di via dei Mille.

Nel 1912 la squadra si fonde col club studentesca “Minerva”, e dopo l’estate è inserita nel girone lombardo del campionato Promozione. L’esordio è il 17 novembre con un roboante 5-0 ai danni del Brescia. Nella primavera successiva i lariani approdano in I° Categoria. Il 24 maggio 1915 il Piave mormora, e come gran parte dei calciatori di ogni livello e di ogni latitudine anche quelli comaschi sono richiamati al fronte. Qui, l’8 agosto dell’anno successivo, il tenente comasco Giuseppe Sinigaglia, canottiere campione d’Europa e del mondo nella vita civile, muore sulla vetta del Monte S.Michele, appena conquistato. L’episodio è decisivo per la presa di Gorizia del giorno successivo, e varrà al baffuto canottiere una medaglia d’argento alla memoria e l’intitolazione del futuro stadio di Como.  

Frattanto, al ritorno dalle trincee riprendono in tutta Italia le attività sportive. A partire dal 1920, i giocatori del Como devono dividere la leadership cittadina con un’altra squadra, l’Esperia, con cui disputano due derby (i primi della città comasca) nel campionato 1921-22. Finisce 3-0 per i bianco-stellati dell’Esperia il primo e 0-0 il secondo, al termine della stagione l’Esperia è promosso nella nuova Prima Divisione, mentre il Como resta nella Seconda. L’anno successivo, con la retrocessione dell’Esperia, si ristabiliscono le gerarchie cittadine. I derby vengono stavolta vinti entrambi dal Como, e nel 1927 le sue società si fondono nell’“Associazione Calcio Comense” che 4 anni più tardi, stagione 1930-31, approderà per la prima volta in Serie B. La fusione del 1927, oltre che a proiettare ad alta quota il calcio comasco, coincide con l’inaugurazione del primo stadio cittadino, come detto intitolato a Sinigaglia. Lo vuole fortemente il regime fascista, e la sua bellezza stilistica unita alla pittoresca posizione (in riva al lago, tra il tempio voltiano, l’aeroclub, il nuovo Monumento ai Caduti e i giardini dov’era un tempo il campo “Garibaldi”) ne fanno un gioiello d’architettura unico nel suo genere. Dotato di piste ciclistica e podistica, l’impianto farà le fortune del calcio lariano, vivendo per 13 volte la massima serie.

Infine, si voglia perdonare chi scrive per essersi concesso lo sfizio, tutto personale, di chiudere il presente articolo tingendolo anche di rosa e di nero, fondendo in queste righe l’estremo Nord col profondo Sud. Quando il Como nasce, nel 1907, il Palermo ha 7 anni di vita. Lo aveva fondato il 1° novembre 1900, col nome “Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club” la comunità inglese presente in città insieme a Ignazio Majo Pagano, giovane che era stato in Inghilterra e che aveva deciso di importare questo nuovo sport nella sua Palermo. Il primo presidente fu il viceconsole inglese a Palermo Edward De Garston, il primo capitano nonché allenatore fu George Edward Samuel Blake, funzionario dello stesso consolato oggi sepolto nel cimitero palermitano dei Rotoli. I primi incontri sono contro squadre raccogliticce dei mercantili inglesi che scalano il porto di Palermo. Nel 1907, quando nasce il Como, la società rosanero si ribattezza “Palermo Foot-Ball Club” e vince il suo primo trofeo, la “Whitaker Challenge Cup. Negli anni 1909-15 vince 5 volte la “Coppa Lipton”, altro trofeo riservato alle squadre di città portuali del Sud Italia ed istituito dal magnate del the. Dopo la I° Guerra Mondiale il Palermo vive un decennio di alterne fortune, quindi nel 1931-32 (stagione in cui si inaugura lo “stadio del Littorio”, poi “Favorita” ed oggi “Renzo Barbera”) è promosso per la prima volta in Serie A.

Ed è questa la stagione in cui i destini di Palermo e Como (allora, come detto, “Comense”) si incrociano per la prima volta. E’ proprio la squadra lariana a chiudere l’era del vecchio stadio Ranchibile, che ha sin qui ospitato i rosanero. E’ il 3 gennaio 1931, e il Palermo dilaga per 5-0 contro i malcapitati comaschi. La gara di ritorno, 26 maggio 1932, vede il Palermo per la prima volta nella loro storia giungere a colorare di rosa e di nero la riva del lago, dove, con la promozione in A già in tasca, cala il poker (4-0) prima di affrontare il lungo viaggio di ritorno, rigorosamente in treno.

Per ritrovarsi, Como e Palermo dovranno poi attendere la prima giornata del campionato di Serie A 1949-50, la prima del Como in massima serie. Sempre al “Sinigaglia”, stavolta il successo è dei lariani (1-0), che al 16’ del primo tempo con Stua vanno per la prima volta in rete in massima serie.

Fra Serie A, Serie B, Coppa Italia e Coppa Italia di C, Palermo e Como si sfideranno altre 42 volte in tutto. Le ultime, nella Serie B 2003-04. L’augurio è di vederle nuovamente correre presto dietro lo stesso pallone. In Sicilia e in riva al lago, dove i supporters rosa accorrono sempre a migliaia, soprattutto grazie all’apporto dei tanti palermitani emigrati in Lombardia e in Svizzera.

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