Silvestra Sorbera - Penna rosa anticonvenzionale2/5/2021

Memoria per Silvestra Sorbera - Penna rosa anticonvenzionale

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Silvestra Sorbera - Penna rosa anticonvenzionale2/5/2021

di Vittorio Esperia

Classe 1983, Silvestra Sorbera è una giornalista e autrice di racconti e romanzi. Per la serie Il commissario Livia ha pubblicato La prima indagine, I fiori rubati, Castelli di sabbia e Le quattro stagioni del Commissario Livia. I romanzi della serie sono stati oggetto di studio sulle nuove scrittrici italiane, sui personaggi femminili e le donne poliziotto scritte da penne rosa. La serie è stata oggetto di studio all’interno del congresso Scrittrici italiane inedite nella querella femminile.

Ciao e grazie per avermi ospitata.
1. Silvestra, da dove nasce la tua passione per la scrittura?
 
Presto, da piccola, ho sempre scritto piccoli racconti. Soprattutto il pomeriggio quando trascorrevo le ore in caserma con mio padre e usurpavo la sua macchina per scrivere.
 
2. Quando hai pubblicato il tuo primo romanzo e qual era?
 
Ho pubblicato il mio primo lavoro nel 2009 ed era la prima indagine el Commissario Livia, intitolata semplicemente "Commissario Livia".
 
3. Domanda difficile: libri e autori preferiti?
 
Complicata. Camilleri su tutti e tutti i libri che parlino di Montalbano o meno. Adoro Pansa, soprattuto i testi che raccontano il periodo della seconda guerra mondiale. Alessia Gazzola è sempre tra le mie letture, Giada Sundas, Emma Fenu, Tiziana Cazziero, Cassar Scalia e tantissimi altri.
 
4. Qual è il tuo metodo di scrittura? Segui dei riti, delle regole?
 
In realtà no. Lavoro molto, ho due figli, un marito, una casa e una verie di impegni collaterali, spesso scrivo la notte quando tutti dormono quindi non posso permettermi di fare troppo rumore. Se proprio devo pensare a un rituale posso dirvi che prima di andare a letto, dopo aver scritto, bevo sempre una tisana al Biancospino.
 
5. "Rinascita. Storie di donne". Da dove nasce l'ispirazione per questi racconti?
 
Nasce dalle storie che la mia famiglia, i miei nonni e i miei genitori mi hanno raccontato e poi le ho romanzate. Mio nonno paterno fece trovare a mia nonna l'anello di fidanzamento dentro l'uovo di pasqua, mio nonno materno ha conosciuto mia nonno quando lei era ancora nella culla. Lo stesso vale per Sicilia e Luciano. Mio padre lavorava in radio anche se mia madre non ha tutte quelle sorelle.
 
6. Quanto c'è di tuo in queste storie?
 
Poco o niente se intendiamo strettamente la mia vita personale. Se invece vogliamo guardare al quadro generale, allora quasi tutto.
 
7. Di solito scrivi libri gialli, come mai questo cambio di rotta?
 
Scrivo quello che la vita mi regala. Amo i gialli perchè provengo dalla cronaca nera. Ma quando il mio primo figlio era piccolo ho scritto con lui delle favole, i rosa mi aiutano a incanalare certi concetti o trattare argomenti che non trovano spazio in un giallo.
 
8. Blitos: nuova realtà editoriale. Da autrice, cosa puoi dirci di loro?
 
Ho avuto modo di interacciarmi con varie realtà. Con alcune mi sono trovata bene con altre molto meno. Blitos ha il vantaggio di avere nel suo staff scrittori che sanno cosa vogliono, conoscono le batoste che hanno preso e gli errori che hanno fatto. Blitos cura l'autore a tutto tondo, niente è lasciato al caso e, dove è possibile, l'autore viene conivolto nelle scelte. Blitos non pubblica e incassa i soldi delle vendite dei libri, Blitos cura anche l'immagine dell'autore non dimenticando che il post pubblicazione è importnate tanto quanto il libro stesso.
 
9. Ultima domanda: progetti futuri?
 
Ho da poco pubblicato il quinto romanzo del Commissario Livia e con la collega Mariantonietta Barbara stiamo lavorando ad una commedia romantica. E' probabile che metta insieme una raccolta di racconti su Lucrezia Celi, una giornalista testarda e impacciata che mi sta molto a cuore. Per il resto mi aspetta una bella estate in famiglia, spero al mare, per poter staccare da DAD e collegamenti online e poi farò la zia di tre maschietti. 

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