MUSSOLINI: PREMIO NOBEL MANCATO

28 settembre 2018

di Giovanni Curatola
 
MONACO 1938: 80 ANNI FA LA CONFERENZA CHE' SALVO' LA PACE IN EUROPA. E MUSSOLINI SFIORÓ IL NOBEL...
 
Fu poi assegnato all'"Ufficio internazionale Nansen per i rifugiati", e per un soffio non lo prese Benito Mussolini, che pure 3 anni prima era stato tra i piú candidati piú autorevoli per i suoi sforzi politico-diplomatici di contenimento della Germania nazista. Stiamo parlando del premio Nobel per la Pace, e si rimanda chi incredulo sta sgranando gli occhi a un sano ripasso di storia. Precisamente alla Conferenza di Monaco del 29 e 30 settembre 1938, appunto, quando gli eserciti di mezza Europa erano con l'arma al piede in attesa di un primo colpo che quel meeting promosso dal capo del fascismo su pressione delle potrnze occidentali scongiuró. É noto il determinante ruolo di mediazione svolto nell'occasione da Mussolini. Il Ministro degli Esteri francese George Bonnet notò il grande ascendente che il Duce esercitava su Hitler “presso il quale sembra svolgere un compito moderatore, proponendo formule conciliative nei momenti in cui il Cancelliere cedendo ad uno dei suoi momenti di collera, rimetteva tutto in discussione”.
Molti in Europa ritenevano che solo Mussolini potesse essere in grado di eliminare le cause di un futuro possibile conflitto inducendo alla ragione il camerata teutonico
Sulla strada del ritorno in Italia, folle deliranti lo acclamarono come il salvatore della pace. Della stessa opinione era la stampa mondiale. Negli Stati Uniti si affermò: “Monaco è il più bel momento di Mussolini”.
Affacciato al balcone di Palazzo Venezia, così rispose alla folla che lo acclamava: “A Monaco noi abbiamo operato per la pace secondo giustizia. Non è forse questo l’ideale del popolo italiano?.
Così, almeno per quei giorni, gli eserciti già mobilitati, rientrarono nelle caserme.
Ma Mussolini - che a Monaco aveva fatto anche da interprete essendo l'unico degli statisti a conoscere tutte e 4 le lingue - era inquieto per il ruolo che stava assumendo la Germania nel cuore dell’Europa. Preoccupazioni poi espresse a Bruno Spampanato: “Non m’illudo su Monaco. Quei signori avevano bisogno di chi gli suggerisse, a ognuno nella sua lingua, un compromesso decente. Tutti avrebbero fatto la guerra, ma nessuno era pronto. La guerra è stata solo rimandata”. E purtroppo aveva anche lí ragione...
 
 
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