Ginevra Lupo - Editor per limare testi perfetti22/11/2022

Memoria per Ginevra Lupo - Editor per limare testi perfetti

Aggiungi il tuo ricordo al diario

Ginevra Lupo - Editor per limare testi perfetti22/11/2022

di Roberto Dall'Acqua

- Ginevra in cosa consiste il tuo lavoro di Editor?
Callimaco di Cirene lo definì, in età alessandrina, labor limae. Il lavoro di limatura del testo è arte di perfezionamento, cura. L'Editor lavora con il testo e per il testo normalizzandolo secondo le regole della lingua di riferimento definite dai linguisti "regole standard" e secondo le norme redazionali indicate dalla casa editrice per cui lavora. È, inoltre, suo dovere rendere un elaborato armonico, bello, invitante. Si tratta di un professionista a cui viene presentato un manoscritto allo stato grezzo con tutte le sue imperfezioni dal punto di vista grammaticale, sintattico, contenutistico e stilistico. Il mio lavoro, dunque, consiste nell'individuare queste imperfezioni non per cambiarle - altrimenti farei un gravissimo torto all'autenticità dell'atto creativo dell'autore, inviolabile - ma per rendere manifesto il massimo del loro potenziale, ancora latente. Limare formalmente un testo significa far quadrare le concordanze, la consecutio temporum, eliminare il superfluo, rendere ogni periodo armonico e incisivo, vivo. Vuol dire anche rendersi conto di eventuali mancanze contenutistiche per restituire a ogni passaggio linearità e coerenza. L'editor non deve sostituirsi all'autore, ma è sua responsabilità proporre le giuste modifiche per rivelare i punti di forza del suo elaborato al fine di predisporlo al meglio per il visto si stampi. 
 
- Leggi molto quindi? Di cosa ti occupi nel dettaglio?
Sì, leggo molto e mi piace leggere fin da quando ero bambina. Avevo sei anni quando mia mamma mi regalò il primo libro da leggere, si intitolava Buon compleanno Camilla! e da quel momento la buona abitudine della lettura non mi ha più abbandonato. Ora, a 25 anni, a seguito di studi classici e dopo una laurea triennale in lingue straniere, sto per conseguire la laurea magistrale in Editoria e Scrittura, corso di laurea con sede all'Università La Sapienza di Roma. Durante gli studi - e soprattutto durante la pandemia - ho approfittato del tempo della "clausura" per incrementare le mie conoscenze in merito all'attività di editing e di editoria libraria. Attualmente scrivo recensioni di libri e articoli per due riviste - online e non - Bookreporter e SenzaBarcode di Sheyla Bobba, intervisto autori e lavoro come editor per SBS Edizioni di Sheyla Bobba. Mi permetto, in questa sede, di ringraziarla non solo perchè sta condividendo con me il suo sapere per formarmi, ma soprattutto per aver creduto in me fin dall'inizio e per avermi preso sotto la sua ala, dandomi la possibilità di poter utilizzare - finalmente - le mie conoscenze nella loro realizzazione pratica, guidandomi e correggendomi con il giusto dosaggio tra fermezza, stima e umanità.
 
- <<Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per il mondo…>>. La scrittura può “fermare” il tempo?
Con Frida Kahlo, pittrice e poetessa, è sempre un tuffo nell'intima coscienza. La scrittura è, senza ombra di dubbio, lo strumento magico più potente che l'uomo sia mai stato in grado di inventare. I simboli, le parole e i concetti non solo sono capaci di fermare il tempo, ma anche di dilatarlo oltre l'inverosimile. La scrittura è testamentaria, cristallizza pensieri, intenzioni e conoscenza. È grazie allo strumento della scrittura se oggi siamo a conoscenza di antichi saperi che, in caso contrario, sarebbero andati perduti. La scrittura non solo ferma il tempo, ma lo riempie permettendo agli autori di sopravvivere alla caducità della vita. Allo stesso modo, però, inverte la tendenza nei confronti del lettore per il quale rende quello stesso tempo libero e dinamico, imprevedibile, permettendogli di spaziare tra passato, presente e futuro; di rifugiarsi nella fantasia dell'inverosimile o nella finzione del verosimile.
 
- Ti sei trasferita dalla Sicilia al Molise? Scelta di lavoro?
Sì, ho deciso di andar via dalla Sicilia per cercare possibilità lavorative migliori, per poter viaggiare più agevolmente in giro per l'Italia e per essere più vicina al centro nevralgico di tutte le mie attività, Roma. La Sicilia è una terra tanto bella quanto maledetta a cui il mio cuore apparterrà sempre e di cui sento nostalgia ogni giorno. Riconosco, però, di essere un'inguaribile ostinata e di avere dei sogni a cui non voglio rinunciare.
 
- Cosa ti proponi come obiettivo futuro?
La strada che dovrò percorrere all'interno del mondo del lavoro è appena iniziata e sarà ancora lunga, tra imprevisti e difficoltà. Fa parte del gioco. L'obiettivo che ho per il mio futuro è quello di continuare a orientare la mia vita - professionale e non - verso tutto ciò che mi rende felice e che riesce ad appagarmi. Una cosa è certa: il mio sogno è quello di lavorare con la scrittura per la sua bellezza e le sue regole, di giocare con le parole, di perdermi tra le pagine dei libri, di nuotare tra le acque dei pensieri e di continuare a conoscere autori con vite straordinarie. Elementi che fino a ora sono sempre stati fonte d'ispirazione, che hanno nutrito la mia curiosità e la mia motivazione.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA copyright www.ilgiornaledelricordo.it

Aggiungi il tuo ricordo al diario


Il Giornale del Ricordo

Scrivi il tuo ricordo