Raffaella La Rocca - Una vita nella moda

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Raffaella La Rocca - Una vita nella moda

di Roberto Dall'Acqua

Oggi parliamo di moda con Raffaella La Rocca.

- Come sei approdata in questo mondo?
Sono cresciuta in una famiglia di sarte, modelliste e ricamatrici, artigiane del settore, ma io non ero molto volenterosa ad apprenderne i saperi anche se ne rimanevo affascinata, era bello indossare un abito esclusivo. A 26 anni non ero riuscita ad inserirmi ancora nel mondo del lavoro quindi maturai la decisione di iscrivermi all'Accademia della Moda in seguito ad una riflessione che feci osservando la mia storia ed eccomi approdata nel settore.

- Quali sono gli elementi che trovi più affascinanti nel settore?
Prendere parte ai corsi fu come scoperchiare il vaso di pandora nell'accezione positiva; i professori mi fecero notare che possedevo un talento innato per il settore e mi formai sotto tutti i punti di vista, sia tecnico che creativo, e quando trascorsi una giornata nel quartier generale di Giorgio Armani mi prefissai l'obiettivo di fondare un mio brand. (Vorrei fare un salto indietro a 16 anni volevo diventare fotografa di moda, compravo riviste, seguivo le tendenze, non perdevo una sfilata in tv, ed in realtà per 10 anni ho cercato di dare vita a quel sogno ma non si è mai concretizzato). Mi è sempre piaciuto il settore della moda nella sua totalità: dar vita ad un abito che non esiste ed organizzare i servizi fotografici trovo che siano gli aspetti  più belli in assoluto.

- Cosa rappresenta per te la moda: solo un passatempo o anche una professione?
Come dicevo mi ero prefissata l'obiettivo di fondare il brand per cui  l'impegno che dedicavo non era per passione ma per farne una professione che mi permettesse di guadagnare. Ma ahimè mi sono scontrata con una dura realtà. Chi vuole fare lo stilista deve compiere i passi giusti e deve disporre di un bel po' di soldi. Ciò che a me è mancato! Questo l'ho imparato sulla mia pelle facendo esperienza su esperienza. Il percorso è davvero molto lungo e bisogna sacrificare tante ma tante cose.

- A quale forma d'arte assomiglia la moda?
A quale forma d'arte? Penso che tutte le donne vorrebbero indossare almeno una volta nella vita un abito principesco quindi improntavo le ricerche sul romanticismo ma personalizzato dalle tendenze del momento e dal mio punto di vista. Ho creato davvero tanti abiti utilizzando i tessuti e i materiali più diversi anche sperimentando idee bizzarre. Lo stile è comunque frutto di esperienze perché quando si esce da un'accademia non si è preparati a capire effettivamente il lavoro come lo si debba organizzare e soprattutto che tipo di stile si voglia realizzare. Io avevo raggiunto un obiettivo personale: tutte le volte che fosse stato necessario, eventi, cerimonie, feste sarei stata in grado di realizzare abiti eleganti sempre diversi traendo ispirazione da qualsiasi impulso che ricevevo.

- Come occupi il tuo tempo libero?
Il mio tempo libero: dopo l'accademia è successo che mi sono fidanzata e poi sposata per cui in questo tempo ho tamponato scoprendo la passione per la bigiotteria, per il ricamo e con l'avvento dei social media sperimentavo i vari strumenti creativi. Comunque sono una persona socievole e mi piace trascorrere il tempo in compagnia di amici bevendo un caffè, fare quattro chiacchiere a cena...

- Cosa c’è dietro l’angolo? Obiettivi e futuro.
Dietro l'angolo c'è la ripartenza: dopo sposata nel 2015 finalmente davo inizio al percorso di eventi, concorsi, sfilate, pubblicazioni su riviste e testate giornalistiche che testimoniavano l'affermarsi della mia identità di stilista e quella di imprenditrice. Così il 22 gennaio 2020 inauguravo il mio ufficio stile, “2020”un anno che conosciamo tutti bene per essere stato l'anno dell'inizio pandemia e  quindi dopo soli 40 giorni ero costretta a chiudere per non aprire più. Nel frattempo stavo ridisegnando l'idea del brand che è ancora in fase di studio.

- Come vedi il settore moda?
Nell'estate del 2020 ho conosciuto Marco e Daniela che mi proponevano la collaborazione con  Progetto Runway e Spazio Next e dopo quello che mi era successo ho trovato con loro la possibilità del rilancio ed ho accettato quindi di farne parte.  Avevo tutti gli abiti della collezione cerimonia a disposizione, ricostruivo così un sogno interrotto. Un'ottima squadra con tante belle iniziative. I social media diventati pane quotidiano in seguito alla pandemia ci ha permesso di riscontrare un alto impatto pubblicitario per tutti con la collaborazione nata. Certo il settore moda rimane un osso duro però la passione fa da carburante e ci spinge ad andare avanti sempre.

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