La minigonna simbolo della femminilità
03 luglio 2016
di Nancy Malfa
Se pensiamo a uno dei capi più rivoluzionari all'interno della società, non possiamo che parlare della minigonna. Comoda, pratica e dall'aspetto variegato, ha recentemente compiuto 53 anni. Infatti, nonostante sembra faccia parte dell'abbigliamento quotidiano da molto tempo, la sua età è relativamente giovane. Correvano gli anni '60, lo stesso periodo in cui Martin Luter King riceveva il Premio Nobel, lo stesso periodo in cui nascevano le prime polaroid, in cui esplodeva la pop-art e in cui si udivano i Beatles dalle radio di tutto il mondo. La minigonna è frutto di uno stile di vita ribelle, giovane. Il capo nasce dalle idee di Mary Quant, stilista inglese e proprietaria della boutique Bazaar in Kings Road. Le sue vendite erano economiche e mettevano in evidenza un mood del tutto nuovo. Erano gli anni dei primi movimenti liberali e dei figli dei fiori. In un clima rivoluzionario, i tessuti delle gonne abbandonavano il loro status di longuette e si accorciavano fino a diventare sempre più striminzite. Le prime reazioni crearono un indubbio scalpore. I tabù e la mentalità perbenista ricca di restrizioni, mettevano in grosse difficoltà le donne che tentavano di indossarla, in quegli anni mostrare le gambe era un affare sporco. La minigonna era considerata un modo per attirare attenzioni in maniera troppo esplicita; infatti negli anni intorno al 1967, la polizia francese affermò di aver riscontrato molti casi di violenza sessuale in più rispetto agli anni precedenti. Momento che coincideva con il periodo in cui le donne abbandonarono anche l'uso del reggiseno in segno di protesta. I suoi tessuti si sono susseguiti nel tempo alternando pizzi, jeans, raso, lino, cotone, seta, lana, jersey, con vita alta o bassa, proponendosi tra stili sportivi, eleganti e da cocktail. E poi ancora con forme a portafoglio, svasata, retta, classica, mini, a campana o a palloncino. E se la modella Twiggy ha segnato la storia indossandola per la prima volta, gli stilisti più noti l'hanno resa un capo indispensabile sulle passerelle delle sfilate. Dolce&Gabbana, Prada, Vivienne Westwood, Gucci, Alberta Ferretti, Chanel, Giorgio Armani e Roberto Cavalli l'hanno stravolta in base alle tendenze del momento, immedesimandola in tematiche contemporanee. Oggi la minigonna è considerata sinonimo di femminilità. Il suo aspetto marcato, dalle caratteristiche prorompenti è destinato a rimanere immutato nel tempo, segnando la storia dal punto vista delle mode e dello sviluppo sociale.
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