Quando smetti di voler piacere e inizi a brillare

23 ottobre 2025

Un giorno ti svegli e ti accorgi che qualcosa è cambiato.
Non ti interessa più se i jeans ti stanno come l’anno scorso.
Non ti preoccupi di scrivere “ok” con il punto o senza, per non sembrare troppo fredda o troppo disponibile.
Ti guardi allo specchio e non cerchi più approvazione: cerchi presenza.
E quella, finalmente, è tutta tua.

Il momento in cui scatta la magia

Non succede in un giorno preciso, ma lo senti arrivare.
È un click silenzioso, come un interruttore nella testa o forse nel cuore.
Il giorno in cui smetti di voler piacere a tutti, inizi a brillare davvero.
Non perché hai smesso di curarti, ma perché hai iniziato a sceglierti.

Ci arrivi dopo anni di eyeliner storti, amori tossici, diete improvvisate e chat mai risposte.
Dopo aver passato metà della tua vita a cercare di essere “abbastanza”: abbastanza carina, abbastanza interessante, abbastanza giusta.
E poi ti rendi conto che l’unica cosa che conta è essere abbastanza per te.

Il glamour della libertà

C’è un momento in cui la sicurezza diventa la cosa più sexy che puoi indossare.
Più di un vestito nero. Più di un tacco.
Quando entri in una stanza e non ti importa se tutti ti guardano o se nessuno lo fa, perché dentro senti quella luce che non si può comprare.

Il vero glamour non è nel trucco perfetto, ma in quella disinvoltura che nasce dal sentirsi bene nella propria pelle.
È nel sapere che non devi più implorare attenzione, perché tu sei l’attenzione.
È nello scegliere con chi restare, e soprattutto da chi allontanarti.

E in quell’istante capisci che le donne più luminose non sono quelle che vogliono piacere a tutti, ma quelle che non chiedono più il permesso per brillare.

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Le lacrime, le cadute, la rinascita (con combo labbra, ovviamente)

Non è stato facile arrivarci.
Hai pianto davanti allo specchio, hai dubitato di te, hai creduto di non valere abbastanza.
Hai confuso l’amore con la convalida, il sesso con la conferma, l’approvazione con la felicità.

Eppure eccoti qui: sopravvissuta.
Con le cicatrici ben coperte da un filo di fondotinta e la consapevolezza che ogni errore ti ha insegnato a non chiedere scusa per esistere.
Hai capito che si può essere fragili e forti insieme.
Che la vulnerabilità è la nuova forma di potere.
E che nessun mascara waterproof può reggere di fronte alla verità di una donna che finalmente si sceglie.

Brillare non è accecare, è illuminare

Brillare non vuol dire urlare, ostentare, dimostrare.
È il contrario.
È stare.
È saper dire “no” senza sentirsi in colpa. È ridere forte, anche da sole, in mezzo alla strada.
È smettere di chiedersi se vai bene, e iniziare a chiederti se ti senti bene.

Brillare è quando la voce dentro di te diventa più forte di tutte le voci fuori.
Quando ti guardi allo specchio e, per la prima volta, pensi:

“Dio, quanto mi piaccio. Non perché sono perfetta, ma perché sono mia.”

E allora ti metti il rossetto, esci, e cammini con la testa alta.
Non perché qualcuno ti sta guardando, ma perché non hai più bisogno che lo faccia.

Il finale che non è un finale

Forse crescere è proprio questo:
smettere di voler essere amate per ciò che gli altri vedono, e cominciare ad amarci per ciò che siamo.

E così, mentre sorseggi un Cosmopolitan immaginario in una sera qualunque, ti rendi conto che il momento in cui smetti di voler piacere… è lo stesso in cui inizi davvero a vivere.

Perché, cara, il segreto non è piacere.
Il segreto è piacerti.
E quando impari a farlo… il mondo, come per magia, comincia a seguirti.

Il vero lieto fine non è trovare qualcuno che ci veda brillare, ma essere noi stesse la nostra luce.

di Giorgia Pellegrini

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