QUIETE - DOPO LA TEMPESTA

26 aprile 2020

di Ilaria Cerioli
 
Opera di Chie Yoshii
 
Oggi ho aperto gli occhi e la prima parola a cui ho pensato è stata "quiete". Deriva dall' accusativo latino "quietem". Ha una radice proto-ariana Ki/ke che riconduce ai verbi dormire, riposare poi per estensione dimorare. In sanscrito "qete" con analogo significato.

 
Ecco, dopo tanto tempo, per la prima volta ho avvertito un senso di pace e sicurezza. Ho scoperto di amare la mia casa, con le sue stanze matte, tra un sopra e un sotto uniti da una scala attorcigliata. Ovviamente non potevo non scegliere spazi piu complessi da arredare: ebbene, amo dimorare, restare e riposare. Badate bene, non ho rinunciato a vivere ma a correre invano. 
 
Inseguire le farfalle stanca e  la felicità, udite udite, alla fine non è un miraggio! È semplicemente quello che resta nei metri quadri calpestabili. Tra un dentro e un fuori finalmente in armonia tra loro.
 
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News » Il racconto della Domenica - Sede: Nazionale | domenica 26 aprile 2020