Guernica, tra guerra e riciclo
28 luglio 2025
“Guernica Despedazado” (lett. “Guernica frammentata”) è il nome della mostra a cura di Julio Anaya Cabanding, presente nella Sala espositiva del Museo Casa Natale di Picasso a Malaga (Spagna) dal 3 aprile al 28 settembre 2025.
Il filo conduttore del progetto è Picasso e in particolare uno dei suoi lavori più celebri: Guernica. Cabanding riporta l’opera nella città natale del pittore spagnolo per riproporne il messaggio, ma ci dice anche qualcosa in più. Julio Anaya Cabanding è un pittore di Malaga. Appassionato di arte sin da giovanissimo, dopo un diploma accademico in Belle Arti presso l’Università di Malaga, dà il via alla sua carriera artistica con mostre in tutto il mondo, dalla Spagna (Malaga, Barcellona, Maiorca) al Giappone (Tokyo).
Nell’esposizione “Guernica Despedazado” Anaya riprende l’opera Guernica di Picasso, ma lo fa in un modo del tutto inedito: ne aumenta le dimensioni, la suddivide in diciotto frammenti e soprattutto la realizza su un materiale inconsueto, ma ricco di significato, pezzi di cartone di varie dimensioni rinvenuti direttamente sulle strade di Malaga. La scelta di questa superficie pittorica mette in evidenza il carattere innovativo dell’autore contemporaneo, che non può che derivare dall’atteggiamento altrettanto avanguardistico del maestro spagnolo.
Se nel Novecento lo scopo principale di Picasso era portare agli occhi del pubblico il conflitto fratricida spagnolo e la sua tragicità, nel nostro secolo l’intenzione di Cabanding è la stessa: parlare del dramma della guerra – di ogni guerra – attraverso un dipinto conosciutissimo, ma forse mai abbastanza. Anaya tuttavia non si limita a ciò, e mentre ci parla di guerra e sofferenza, riesce a mettere in evidenza un altro importante problema di questi ultimi anni: l’inquinamento. Passeggiando per la sua città si accorge dei rifiuti che contaminano le strade di Malaga e anziché lasciarli lì, decide di prenderli e usarli come base per i suoi progetti.
Cabanding fa un vero e proprio lavoro di sezionamento, dal dipinto originale ricava dei dettagli che ingrandisce in modo tale che i personaggi nel disegno arrivino ad avere le stesse dimensioni degli osservatori. Man mano che ci si addentra nelle sale della mostra dunque si conosce l’opera attraverso i suoi dettagli: Il cavallo e il toro feriti, La madre con il figlio morto tra le braccia e La donna che urla in un edificio in fiamme sono solo alcuni di questi. La scelta di frammentare il disegno non era prevista, ma il progetto di Anaya era troppo grande per le ridotte dimensioni della galleria di Plaza de la Merced, perciò l’unica soluzione era dividerlo in parti. Questa decisione, presa per necessità, si è rivelata poi così originale da determinare il titolo della mostra e accrescerne la portata significativa, inoltre come ha affermato lo stesso Cabanding "ciò ci consente di investigare e analizzare le varie sezioni, senza farci sopraffare dall'opera nel suo complesso".
La rivisitazione di un dipinto così celebre ha suscitato reazioni diverse nel pubblico, che si divide tra chi la considera un oltraggio nei confronti di un maestro dell’arte come Picasso e chi invece ne apprezza il messaggio. Tuttavia l’intento di Cabanding non è quello di emulare l’artista del ‘900, bensì di prenderlo come punto di partenza e di riferimento del suo progetto per dare forma concreta ai due grandi concetti che vuole condividere: guerra e riciclo.
di Alessia Folli
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News » ESPOSIZIONI E MOSTRE | lunedì 28 luglio 2025
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