JEREMY DEVER - “PARACADUTE” SUL FUTURO
17 dicembre 2022
di Elisa Serrani
Dopo aver conquistato il pubblico per originalità e carisma, la critica per versatilità e sensibilità autorale ed aver collezionato un incredibile numero di streams e views in brani come “MUSA”, “Guido Male”, “PEZZI” e "THAT’S AMORE”, che ne hanno riconfermato eclettismo ed attitude fortemente sperimentale, il brillante cantautore triestino Jeremy Dever torna nei digital store con “Paracadute”, il suo nuovo singolo prodotto da Hazel.
Se in “PEZZI”, un bianco e nero intriso di passione, rabbia e sentimento, l’artista classe ’93 dava sfogo alle ferite dell’anima per esorcizzarle e sovvertirle in veri e propri punti di forza da cui ricominciare a vivere, in “Guido Male” scansionava i propri conflitti interiori sotto la lente di un beat di matrice Old School ma dalle travolgenti sfumature catchy e in “MUSA” e “THAT’S AMORE” si spogliava di maschere, barriere e timori lasciando fluire esclusivamente la voce del cuore, in questo nuovo pezzo, avvolto da un irresistibile abbraccio Soul con elegantissimi richiami elettronici, il focus è incentrato sui dubbi, le perplessità ed il timore verso il futuro, che vengono sviscerati, in perfetto stile Jeremy, con arguta ironia. Una leggerezza che non si identifica in irresponsabilità, noncuranza o negligenza nei confronti del domani, ma in una brezza sottile che come una carezza sul cuore diventa necessaria, quasi imprescindibile, per poter affrontare l’oggi in virtù di quello che verrà, come lui stesso racconta:
«“Paracadute” è un autoscatto tradotto in musica della mia preoccupazione per il futuro, il futuro di tutta la mia generazione. È come se fossimo effettivamente sospesi nel cielo e non sapessimo dove atterrare, perché, attorno a noi, percepiamo e scorgiamo solo acqua. La scelta di trattare il tutto in maniera leggera, è il mio modo di dire “Nonostante tutto, non ci abbattiamo”, perché sono convinto del fatto che prendere le preoccupazioni con il sorriso, sia davvero il metodo più efficace, anche se è probabilmente il più complicato da praticare, per affrontarle».
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