CHIESE CHIUSE - LA COMUNIONE FAI DA TE NO!
27 marzo 2020
di Gio Catena
In questi giorni di isolamento forzato e utilizzando il web per necessità di approviggionamento alimentare mi sono imbattuto in questo articolo.
Ostia e vino in versione portatile, si avete capito bene, esistono in commercio dei prodotti come questi, dove sacro e marketing si incontrano in una super fusione dai risultati trash e straordinari.
Un’invenzione del genere possiamo leggerla in due ottiche diverse : far arrivare la comunione in posti remoti dove nemmeno l’ultimo dei sacerdoti gli verrebbe in mente di raggiungere o semplicemente la trovata commerciale che va a creare rumore e soddisfare i più accaniti fan di Gesù.
Quelle che vedete sono delle ostie vere, benedette e valide per un incontro con lo spirito santo mentre sei in macchina ad aspettare l’amico ritardatario.
Se la cosa vi stupisce o vi disagia troppo, pensate che ogni cosa che si diffonde a macchia d’olio diventa in un certo senso incontrollabile, perdendo la sua identità iniziale e accettando mutazioni e cambiamenti anche in direzioni in cui non si era mai scommesso.
L’ostia take away non è un invenzione della chiesa, ma di qualche fedele creativo, che la chiesa poi non vieti la diffusione e non intervenga in questa operazione di packaging con il corpo di Cristo, è un’altra storia.
Ma quale mente crede che un prodotto del genere possa fare successo ? Una mente lucida e consapevole di quelle che sono le regole del marketing unite a qualche accenno di antropologia.
Pensate al successo di una storia o di un marchio : è tutto legato a quanto sappia adattarsi al mercato e quanto soddisfi un bisogno reale del consumatore a cui si rivolge.
La maggior parte dei cristiani professa l’esistenza di una divinità a cui a volte ci si sente più vicini attraverso un gesto, materiale e superficiale che sia.
Se volete acquistare le ostie take away, le trovate qui
https://www.amazon.it/dp/B015X6ETYS/
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News » DIBATTITI E OPINIONI | venerdì 27 marzo 2020
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