DIODATO - “FAI RUMORE”

12 febbraio 2020

di Giuseppe Messina
 

Diodato, superstar al Festival di Sanremo, vincitore con “Fai rumore” rivela: <<Avevo paura, e mi rintanavo nella mia stanza quando ero bambino. Mi sono rivisto, con un brivido, mentre imparavo il giro di do sulla chitarra, Wish you were here o forse Bennato. Il mio spirito ragazzino è ancora accanto a me>>.

La famiglia per l’artista tarantino è essenziale e non smetterà mai di proteggerlo: <<Mamma e papà hanno fatto un tifo da stadio, il loro figlio ha vinto a Sanremo, sono orgogliosi come il giorno che presi la laurea in cinema al Dams>>. Antonio Diodato, amabile e timido, cerca <<di mettere la musica al centro di ogni cosa, perché qualcun altro possa riconoscersi in ciò che provo io, come era accaduto per me mille volte: mi chiedevo se i miei idoli mi avessero seguito con una telecamera, se io fossi in un Truman Show dove mi avevano stanato>>.

Ha confessato alla Venier: <<Sì, la canzone è per una mia ex bella, bruna, sexy e che canta molto bene>>. Dichiarando anche: <<Certo, l’amore. Non ne avevo mai parlato prima. Ma la musica si espande oltre una vicenda privata: io spero che possa alimentare il bisogno di umanità che ci lega tutti, non solo in una relazione di coppia. Dobbiamo infrangere il silenzio, confrontarci, a costo di scelte dolorose. Ognuno deve pescare in profondità la propria verità, afferrarla anche attraverso il dissenso>>.
 
Diodato vive A Milano adesso ma si ricorda bene i luoghi della propria infanzia: <<Ogni volta che in tv sento parlare della crisi dell’ex Ilva cambio canale. Sempre la stessa solfa. Ti raccontano del ricatto che subisce la città, incastrata tra l’emergenza del lavoro e la priorità della salute: ti spiegano la questione, peraltro sacrosanta, degli operai in lotta e della nuova proprietà, della produzione dell’acciaio e degli altiforni da spegnere, e solo alla fine accennano al tema ambientale. E a me cadono le braccia di fronte al politico di turno, che non è mai lungimirante>>.
 
Il primo maggio Diodato organizza a Taranto, sua città d,adozione perchél'artista nasce 38 anni fa ad Aosta, il concerto: <<Che non è solo un concertone, ma una mobilitazione continua con i comitati dei cittadini liberi e pensanti e gli altri che operano a Taranto. Quando è venuto lì Conte gli abbiamo proposto soluzioni alternative, vedremo. Quelli che lo hanno preceduto sembrava- no più impegnati ad evitare di pestare merde sul loro cammino. Non mi tirerò indietro: se la mia musica potrà alzare il volume su Taranto, faremo ancora più rumore>>.

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