Vittori Sgarbi, ancora sotto i riflettori

08 novembre 2024

“È un errore da parte di alcuni giornali, non sono indagato.” Così Vittorio Sgarbi difende la sua posizione dopo le recenti accuse legate all’esposizione di due opere, appartenenti alla sua collezione privata, presentate a Palazzo dei Diamanti di Ferrara e al Mart di Rovereto, che potrebbero essere state oggetto di furto.

I Carabinieri hanno sequestrato a Ferrara un’opera significativa associata a Vittorio Sgarbi: una copia seicentesca del pittore Ortolano intitolata Compianto sul Cristo Morto. Secondo le indagini condotte da Report e Il Fatto Quotidiano, il sequestro è avvenuto presso Palazzo dei Diamanti a Ferrara, appena tre giorni prima dell’inaugurazione della mostra Il Cinquecento a Ferrara, curata proprio da Sgarbi.

Sgarbi si difende sottolineando la regolarità dell’acquisto: “Quel dipinto l’ho comprato nel 2022 da un privato, con documenti consegnati ai Carabinieri,” afferma il critico. “Non è detto che sia l’opera rubata nel 1984, poiché esistono più copie del Compianto sul Cristo Morto di Ortolano della Galleria Borghese. Ho comunque consegnato l’opera e tutta la documentazione per consentire le verifiche necessarie.”

L’opera, inizialmente annunciata nel catalogo ufficiale della mostra, non è più presente in esposizione. Tuttavia, una fotografia conferma che la tela si trovava a Palazzo dei Diamanti, poco prima del sequestro. La storia del Compianto sul Cristo Morto è intricata: nel 1984, risultava rubato da un palazzo nobiliare a Bevagna (PG) e appartenente a Paganello Spetia. L’indagine ha rivelato ulteriori dettagli: un’altra opera segnalata come rubata è emersa nella collezione privata di Sgarbi: si tratta della scultura Madre con figlio di Raffaello Consortini, celebre artista volterrano. La statua, rubata nel 1997 dalla cappella della famiglia Nannipieri, come confermato dal signor Antonio Nannipieri, vittima del furto, è riapparsa nel 2022 al MART di Rovereto. Anche questa esposizione, intitolata Giotto e il Novecento, era presieduta da Sgarbi, e il catalogo della mostra conferma la presenza dell’opera.

Nonostante la recente vicenda del quadro Manetti rubato, che ha portato Sgarbi alle dimissioni da sottosegretario alla Cultura, il noto critico d’arte mantiene la presidenza della Fondazione Ferrara Arte, istituzione che opera sotto il controllo del Comune di Ferrara. Le circostanze sollevano molte domande sui percorsi delle opere d’arte e su come siano arrivate ad essere parte di collezioni pubbliche e private. La vicenda è un caso emblematico di come il recupero e la gestione delle opere d’arte trafugate restino temi centrali nell’ambito del patrimonio culturale italiano.

di Marika Prudenzano

Video https://www.youtube.com/watch?v=bIs2Ihv6--M

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