Elisa Rita Siatoni - Fragili “Foglie Bianche”27/6/2021

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Elisa Rita Siatoni - Fragili “Foglie Bianche”27/6/2021

di Vittorio Esperia

Oggi abbiamo il piacere di intervistare Elisa Rita Siatoni, giovane poetessa milanese che da poco ha pubblicato la sua prima silloge “Foglie Bianche” con la casa editrice Blitos Edizioni. Elisa, classe ’97, è attualmente iscritta al terzo anno del corso di laurea in Scienze dell'educazione presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, percorso grazie al quale ha iniziato a indagare e a conoscere, in maniera profonda, il suo mondo interiore. Fin da piccola ha sempre mostrato un grande interesse per la scrittura ed è per questo che qualche anno fa, ha dato vita al profilo instagram “Elysian_day”, dove condivide suoi pensieri e piccoli frammenti delle sue poesie. Dal 2019 scrive per il blog "Un tè con la Palma". Spera, un giorno, di poter conciliare la sua passione per il mondo dell’educazione con quella per la scrittura. E' una sognatrice incallita e un'inguaribile amante dell'esistenza e delle sfumature più invisibili della fragilità. Conosciamola meglio.

1) Elisa Rita Siatoni: parlaci un po’ di chi te. Chi sei? Da dove vieni? Cosa fai nella vita?
Mi piace definirmi una “sognatrice”, poiché passo gran tempo delle mie giornate immersa nei miei sogni ad occhi aperti. Amo la solitudine, che è il motore che mi spinge a scrivere e a prendere contatto con quella parte di me più profonda che, quando sono circondata da molte persone, rimane nascosta nel rumore.
Sono nata a Milano, una città grande e molto caotica, grazie alla quale ho sentito la necessità di ricercare il silenzio, di cui necessito per esprimere me stessa attraverso le parole.
Sono iscritta al terzo anno del corso di laurea in Scienze dell’educazione presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e lavoro, di tanto in tanto, come educatrice domiciliare.

2) Di cosa parla la tua opera?
“Foglie Bianche”
è una raccolta di poesie che racconta di tutte quelle fragilità che ho scoperto di avere nel corso degli anni, fragilità che, dopo un lungo periodo di rifiuto, ho imparato ad accettare e ad amare. Si tratta di paure, sentimenti, emozioni, chetalvolta si ripresentano, e consapevolezze che all’inizio ho fatto fatica ad accettare. Le “foglie bianche”, delicate e fragili, contenute nel libro credo possano essere frammenti che appartengono, non solo al ramo che simboleggia la mia vita, ma all’albero che contiene l’umanità tutta, poiché, presto o tardi, ogni essere umano si trova a fare i conti con timori, emozioni difficili da affrontare e dolori che si incastrano tra le costole e il cuore, rimanendo a fermentare per un tempo indefinito, nel silenzio.

3) C’è, nella tua raccolta, una poesia alla quale tieni di più?
In realtà ce n’è più di una, ma forse, la mia preferita, quella che a distanza di tempo ancora mi parla, è questa:

“Sono fragile e incostante

abilitata alla poesia dei gesti

alla dolcezza degli sguardi

accarezzo le cicatrici altrui

poggio cerotti sui graffi sanguinanti;

mentre dentro di me

il dolore si fa grande,

mi accorgo

di non essermi ammirata allo specchio:

i miei occhi sono lividi

la mia bocca è ferita dai ri-morsi

prendo la valigia delle decisioni

e scappo via

insieme ai miei timori”

4) Che lettrice sei? Cosa leggi di solito o chi leggi?Purtroppo nell’ultimo anno non ho il tempo di leggere tutti i libri che vorrei, quindi spesso seguo il cuore e leggo solo ciò che rispecchia i diversi periodi che sto vivendo. Generalmente mi appassionano i romanzi di formazione, quelli in cui io possa ritrovarmi, che mi facciano sentire accolta e compresa, le cui parole si poggiano sulle mie spalle come calde coperte che mi scaldano nei momenti di forte gelo. I miei autori preferiti sono Banana Yoshimoto e Alessandro D’Avenia e uno dei miei libri preferiti, quelli che potrei leggere senza stancarmi mai, è “L’arte di essere fragili”, che mostra quanto la fragilità non sia la debolezza dei più deboli, ma la forza di chi non sa ancora di essere spaventosamente forte.

5) Qual è, se esiste, il tuo poeta di riferimento?Sicuramente Alda Merini che considero una “fonte da cui apprendere la vita”. Penso sia una di quelle anime rare, che ha compreso il vero senso dell’esistenza e il modo in cui bisogna affrontarla. Considerata da tutti una “debole”, un “folle”, ha mostrato durante la sua permanenza su questa Terra, ed anche dopo, di essere una delle donne più forti e intelligenti mai esistite. La sua intelligenza, a parer mio, non è solo mentale, ma soprattutto emotiva. Credo che chiunque possa imparare tanto da lei e dalle sue parole.

6) Come mai hai scelto di pubblicare con Blitos? Cosa puoi dirci su questa casa editrice?
Ho scelto Blitos Edizioni per la proposta editoriale e i servizi che offre e perché mi piaceva molto l’idea di pubblicare il mio primo libro con una casa editrice che sta cominciando, come me, a muovere i primi passi nel mondo dell’editoria; mi è sembrato bello poter, in un certo senso, crescere con e insieme a Blitos.
La mia esperienza con loro, ha superato le mie aspettative; il teamsi è preso cura della mia opera e di ogni suo dettaglio, inoltre, mihanno resa partecipe della costruzione dell’opera, dall’inizio alla fine, tenendomi costantemente aggiornata sul punto in cui era giunta.

7) Se dovessi dare un consiglio ad un giovane poeta che vuole pubblicare, quale sarebbe?
Di non aver paura di esporsi, di mostrare al mondo l’autenticità delle sue parole e di buttarsi! Se senti il bisogno di condividere con altre persone le tue poesie, non per brama di successo, ma per desiderio di connetterti con gli altri e di arrivare a più cuori, raccogli i tuoi versi più veri ed inizia a muoverti per realizzare la tua opera…magari proprio con Blitos!

8) I giovani e la poesia nel 2021, che cosa ne pensi di questo binomio?
Penso che sia una combo perfetta! Quando si pensa alla poesia, inevitabilmente la mente ci porta all’immagine di anziani tristi e depressi, che scrivono versi in nome della loro grande esperienza. Nulla togliere a tali poeti, ma… non bisogna dimenticarsi che Giacomo Leopardi, la già citata Alda Merini, Giuseppe Ungarettie tantissimi altri hanno cominciato a scrivere in giovane età, forse proprio spinti da quel desiderio di comprendere la vita ed i suoi segreti, nonché di trovare anime a cui affidare il loro dolore.
Mai come oggi il mondo ha avuto così tanto bisogno di poesia scritta da ragazze e ragazzi, mai come oggi il grido dell’umanità, che reclama disperata luce e amore, è stato così forte. E chi può soddisfare questa necessità se non i giovani e il loro modo di fare e ricercare poesia?
Il futuro del mondo è nelle nostre mani, non soltanto a livello materiale, ma anche, e soprattutto, sul piano dell’anima.

9) A chi consiglieresti il tuo libro e perché dovremmo leggerlo?
Lo consiglio a tutti coloro che sentono la necessità di incontrarsi e che ricercano un posto caldo e sicuro in cui sentirsi accolti senza giudizio. Non c’è un limite d’età, tutti possono leggerlo, dallo studente delle medie alla donna in carriera, in quanto l’intento con cui è nato “Foglie Bianche” è quello che tutti, indipendentemente, dagli anni che posseggono, possano ritrovarsi tra le parole contenute tra le pagine.

10) “Foglie Bianche” è il tuo primo lavoro, resterà l’unico o hai in cantiere altri progetti?
No, non resterà l’unico. Sto scrivendo tanto ultimamente e il desiderio di creare nuove raccolte è presente e cresce ogni giorno di più. Spero di aver presto l’opportunità di pubblicare una nuova opera - sicuramente diversa da quella appena uscita, perché diversa sono io, poesia dopo poesia.
Chissà, però, che uno dei prossimi lavori non possa essere anche un romanzo!

Grazie Elisa per averci parlato di te e della tua opera. Per chi fosse interessato, “Foglie Bianche” è disponibile sul sito www.blitos.itoppure in Amazon.

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