Walid al Rashid un sorriso per i bambini della Siria

14 luglio 2019

di Padre Salid 

Questa è la storia del re della giungla, di un leone (assad in arabo), un topo e un uccello... Una bambina rifiuta la marionetta che Walid el Rashid le porge: “Io non voglio fare la parte del leone! Non voglio essere il mostro, quello è Bashar al Assad”, dice. L’unica cosa che questi bambini hanno visto in vita loro è la guerra. Saraqib, la loro città a est di Idlib, ormai è un mucchio di rovine. Da cinque anni viene bombardata dal regime siriano e dagli alleati russi.

È proprio su queste macerie che l’artista dai mille volti monta regolarmente il suo piccolo teatro di fortuna, che attira ogni volta uno sciame di bambini. “Mi chiamano la ‘televisione del quartiere’. La prima volta che ho fatto uno spettacolo di marionette i bambini hanno riso fino alle lacrime. Di solito hanno paura perfino del motore di una macchina che si mette in moto, perché confondono quel rumore con quello degli aerei da guerra. Ma durante lo spettacolo ridevano, e io piangevo di gioia”, racconta l’attore su WhatsApp.

Walid al Rashid vive per la sua passione, il teatro, a Saraqib, la città che l’ha visto crescere e che non ha mai voluto abbandonare. Il governatorato di Idlib è l’ultimo grande baluardo ribelle e jihadista che resiste alle forze di Assad. Ha più di tre milioni di abitanti, di cui la metà sono sfollati provenienti da ogni parte del paese.

Walid al Rashid, 26 anni, è nato in una famiglia di letterati e musicisti. Ha capito n da piccolo che il palco sarebbe stata la sua vita. È stato cresciuto in parte dagli zii, perché suo padre morì quando lui ave- va solo venti giorni. La cantina era il luo- go dove i bambini turbolenti della fami- glia venivano messi in castigo, ma era anche un posto che favoriva il loro risveglio intellettuale: dentro c’erano libri di politica, testi teatrali occidentali e altre opere proibite. Nel 2008, a 15 anni, Walid si è unito alla Gioventù della rivoluzione, un gruppo di attori dilettanti messo in piedi dal partito nazionalista arabo Baath , le commedie e altri sketch che scrivevano si scontravano con la censura. Gli attori non potevano avere né uno spazio per esprimersi né un riconoscimento da parte del pubblico. Poco dopo è scoppiata la rivoluzione e la situazione è cambiata completamente. L’odio e il risentimento che la popolazione provava per la dittatura di Bashar al Assad, e che reprimeva ormai da molti anni, alla fine si sono manifestati apertamente. Durante la repressione del regime ne- gli anni ottanta suo padre, che era cieco, e due zii furono messi in prigione e torturati. Uno dei due ci restò per nove anni. La rivoluzione ha permesso a tutti di esprimersi liberamente, ma al tempo stesso ha ostacolato i progetti artistici di Walid. A quel punto il suo sogno di stu-diare teatro e di fare l’attore era compromesso o quantomeno posticipato. Nel 2013 si è unito come volontario alla  “ Carovana magica”, un progetto creato nel 2013 dagli attivisti Khaldoun al Batal e Kasem Hammad per distrarre i bambini siriani da una vita quotidiana fatta di bombe e privazioni.

Mentre a Saraqib e in tutto il governatorato di Idlib nascevano molte iniziative sociali e culturali, cominciavano a fare la loro comparsa anche le organizzazioni jihadiste. nell’aprile 2013 il gruppo Stato islamico ha annunciato l’instaurazione del suo califfato in Siria e in Iraq. Di lì a poco una sede dell’organizzazione si è stabilita a Saraqib, prima di essere chiusa appena un anno dopo.

“Si sentiva pronunciare solo la parola jihad. Ci hanno imposto un islam distante dal nostro e hanno distrutto la bandiera della rivoluzione e tutto questo ovviamente ha favorito il regime di Assad”, spiega l’artista. “Su Facebook un emiro dello Stato islamico di 17 anni ha minacciato di tagliarmi la testa perché avevo postato la foto di una croce e di una moschea , dicendo che la rivoluzione apparteneva a tutti. Nel 2014 un gruppo armato mi ha definito ‘uno stregone’ perché avevo partecipato alla Carovana magica. eravamo tornati improvvisamente al medioevo”, racconta l’attore. Il marionettista ha scelto di dedicarsi completamente al teatro per bambini per fermare l’indottrinamento e il reclutamento dei minorenni. Moltissimi di loro non possono andare a scuola ormai da anni. “Mi vedono come Babbo Natale e mi chiedono sempre di fare spettacoli. Gli parlo di tradizioni, di valori, di pace e di fraternità, degli errori della nostra generazione e della rivoluzione affinché crescano senza odio”, dice, sfoderando tutta la sua energia e i pochi mezzi a sua disposizione. Senza nessun sostegno economico, può contare solo sull’aiuto delle persone che credono in lui. Gli amici gli portano marionette dalla Turchia, altri si offrono di fare gli autisti, gli disegnano nuovi personaggi e lui stesso realizza le scenografie.

L’anno scorso ha creato il suo palco itinerante per tentare di far rivivere il teatro d’ombre. L’Unesco ha inserito quest’arte tradizionale siriana nella “lista dei patrimoni immateriali che hanno bisogno di urgente tutela”. All’inizio di giugno Walid al rashid ha trascorso la festa dell’Eid al Fitr, che celebra la fine del ramadan, insieme ai bambini in un campo di sfollati a ovest di Idlib. “La storia li ha dimenticati, hanno bisogno di noi”, dice l’attore.

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News » PERSONAGGI - Sede: Nazionale | domenica 14 luglio 2019