OLIENA: PAESE MAGICO E OSPITALE

28 novembre 2018

di Vittorio Esperia

Ecco, già mi pare di odorare i profumi e l’aria. Con il cuore di chi - nativo del luogo negli anni ‘70 - ci ha vissuto poi, ancora, per sette anni negli anni duemila per poi rientrare a Milano e che ha rilasciato, per i lettori di www.ilgiornaledelricordo.it, questa intervista. Racconto di Oliena, poco meno di 8.000 abitanti, borgo situato ai piedi del monte Corrasi. Il paese è noto, per lo piu’, per aver dato i natali a Gianfranco Zola (vanto locale al pari del vino Cannonau, prodotto dalla locale cantina, e degli ulivi secolari che producono un olio saporito), vero e proprio eroe isolano. La cittadina della Barbagia, pero’ e ricordata pure per la sua fervente alacrita’ nella cura degli anziani - vi abbondano gli ultrà novantenni - e per la passione e la dedizione al lavoro. Sentiamo però le parole di Maria Fancello - 46 anni, impiegata milanese d’adozione ormai - che descrive il paese natio.

- Maria  come descrivi Oliena a chi non lo conosce?

<<Oliena è un paese magnifico, ospitale e davvero grazioso. Ho vissuto qui sino ai 19 anni, poi ho lasciato la cittadina per andare a lavorare a Milano e un pezzo di cuore è rimasto al mio paese>>.

- Perchè sei andata vai allora?

<<Oliena mi stava stretta, avevo il desiderio di liberarmi dal giogo materno e la mentalità del paese non mi garbava più: mi imbarazza sapere che tutti sanno tutto di tutti>>.

- Non rimpiangi, da Milano dove vivi ora - il tuo paese? L'avere lasciato - oltre che la tua terra e le tue radici - anche i tuoi familiari?

<<Ovviamente sono dispiaciuta di non veder più il mio babbo che proprio quest'anno ha compiuto 94 anni ma le scelte sono scelte. Non desideravo più stare in una cittadina che offre solo turismo per pochi mesi all’anno e poco altro per quanto riguarda il mondo del lavoro>>.

- Le qualità di Oliena comunque sono indiscusse: alacrità, dedizione al lavoro, ospitalità sopraffina, ottimo cibo, vino eccellente e poi?

<<Mi soffermerei sulle persone, splendide. Specialmente chi ha superato i settant'anni, poi, ha un bagaglio di cultura e tradizioni da raccontare immenso. Mi arrabbio se tengono questi favolosi racconti solo per loro e, schivi, non li raccontano. Sono socievoli gli anziani del mio paese ma non tutti; se ne stanno seduti per ore, fin da quando la stagione si fa più mite, a guardare, osservare chi passa davanti a loro. Più spesso muti, chiusi in un silenzio atavico - anche se magari quando li lincontri ti danno del tu - cultori di insegnamenti millenari>>.

- Maria ritornerai a vivere nella tua città natia?

<<Non escludo nulla ma è difficile. A Milano vivo bene. Mi manca, talvolta, Oliena, con i suoi odori, i suoi sapori. Poi a mezz'ora di distanza c'è Cala Gonone con il suo mare e, poco più in là, le splendide spiagge del golfo di Orosei con le sue fantastiche cale: Berchida, Bidderosa, Cala Mariolu, Cala Sisine e tante altre coste meravigliose con un mare specchiato e trasparente. Di sicuro ho appreso - vivendo i primi vent'anni della mia vita a Oliena - la fierezza e l'orgoglio di essere sarda, di essere barbaricina, di essere 'Ulianese>>.

 

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N.B.: preciso che la foto di copertina non rappresenta l'intervistata (ndr)

Foto di copertina di Giuseppe Manconi

 

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