DAVIDE GIANDRINI, QUANDO IL RICORDO E' FONDAMENTO

16 febbraio 2017

di Roberto Dall'Acqua

SCRIVERE 

Ero un ragazzino 
Turbolento e simpatico. 
Alle scuole medie e superiori. 
I voti non erano buoni. 
Indifferente, 
Navigavo nella sufficienza.
La professoressa di italiano chiese 
Cosa vuoi fare da grande? 
Scrivere!
Sorrise in varie occasioni
La zitella Moroni. 
Schernendomi divertita
Davanti ai compagni.
Quest'anno sono 20 anni
Che vivo di scrittura.
E' un regalo meraviglioso
Vivere del proprio scrivere! 
No, non è una rivincita.
Semplicemente era la mia strada.
Che in qualche modo già annusavo. 
E che lei, professoressa,
Ma non educatrice
Non sapeva riconoscere.
Sono orgoglioso della mia strada.
Che, naturalmente,
Come tutte le strade
E' fatta di discese e salite 
Di prati verdi e catrame. 
Ma, è la mi strada.
E io le sono devoto. 
E' quella che mi ha reso
Sempre indipendente. 
Dai danari
Dal delirio della popolarità 
Dal pensiero comune e 
Dall'inchino all'ideologia
Politica e religiosa. 
Non riconosco padroni. 
Scrivo, e costruisco gli spettacoli
Per amore del Segreto
Che abita tutte le cose. 
E' piccola cosa.
Per me, gigante.
La mia possibilità di essere caritatevole.
DG

Per l'esordio di quest'amabile chiacchierata con Davide Giandrini, www.ilgiornaledelricordo.it ha voluto prendere dall'attore alcune parole che sono l'autentico e cristallino manifesto di una vita spesa per lo scrivere.

- DAVIDE COME HAI INIZIATO LA TUA CARRIERA DI SCRITTORE? <<Sin da ragazzo, alle scuole medie, avevo la passione per la scrittura; scrivevo brevi racconti e poesie. Poi, a 15 anni ho incontrato Giorgio Gaber, e negli anni successivi ho avuto modo di approfondire il rapporto con lui e con la sua scrittura per la scena … ecco, questo è stato il primo innamoramento artistico. Poi, naturalmente nel tempo, ho letto molto, moltissimo e di tutto. Il teatro è diventato presto anche una professione. Nel 1996, avevo 25 anni. Ho girato alcuni anni come attore scritturato per diverse compagnie dove ho recitato in alcuni classici (Sogno di una notte di mezza estate, La locandiera …) ma il desiderio era quello di portare in giro qualcosa che partisse più direttamente da me. Nel 2001 ho lasciato le compagnie e cominciato a scrivere “cose mie” (anche con altri autori: Luca Doninelli, Davide Rondoni, Franco Palmieri …) quindi a distribuirle>>.   

- QUANTO TI ARRICCHISCE - PROFESSIONALMENTE E UMANAMENTE - SCRIVERE? <<La scrittura per me è la possibilità di frequentare il profondo. E’ come tuffarsi nel mare di sé, luogo dove si incontrano mostri e preziosi. Cercare di portarli a galla in una forma che gli altri possano sentire come umana>>.

- SE DOVESSI PRESENTARTI A CHI NON TI CONOSCE COSA DIRESTI DI TE? <<Sono innamorato del piacere, della commozione profonda e del segreto che abita tutte le cose. Di buona compagnia, e amante della solitudine. Complesso non di rado e semplice ogni volta che ci riesco>>.  

- PARLA DEI TUOI LIBRI? QUANDO SCRIVI SONO PIÙ LE EMOZIONI CHE HAI TU O QUELLE CHE DAI A CHI TI LEGGE? <<Ho scritto una decina di racconti teatrali. Sono stati editati tre libri>>.

<<Al Padre trenta scritti poetici. Postfazione di Davide Rondoni. Edizione Raffaelli.

E’ una raccolta di poesie anche in forma di prosa che a tema porta la paternità, naturalmente non solo quella biologica.

Al Padre tre racconti teatrali. Prefazione di Franco Palmieri. Edizione Raffaelli.

Sono tre racconti per il teatro con cui ho girato molto dal 2006 al 2012.

Parsifal, cercando il padre. Liberamente tratto da Parsifal di Claudio Risé. E’ un viaggio nell’iniziazione maschile all’amore.

Più in alto dell’aquila è il racconto di tre amici che partono da Bergamo per arrivare in cima al Cerro Torre. La metafora di un cammino verso il profondo e il desiderio. Per ragazzi e adulti.

Il sentiero del padre, viaggio tra i segreti delle foibe carsiche. Storia di un padre e di un figlio a Pola nel 45. I titini invadono Pola, e il padre porta con sé il figlio per 4 giorni e 4 notti di cammino nel sentiero nel bosco. Per salvargli la vita. E ci riesce! 

Come una quercia, storia di Rolando Rivi seminarista martire. Rolando era un ragazzino tredicenne, che durante la seconda guerra mondiale si stava formando per diventare sacerdote. Viene preso dai partigiani comunisti che lo torturano e uccidono. Rolando adesso è riconosciuto come Beato dalla chiesa cattolica. La storia è rimasta nascosta all’opinione pubblica fino a pochi anni fa>>.

- QUANTO È COMPLICATO E FATICOSO ESSERE UOMO OGGI NEL TERZO MILLENNIO E NELLA SOCIETÀ DEI SOCIAL MEDIA? <<Non lo trovo complicato, occorre non lasciarsi risucchiare dall’imbuto dei social media. Frequentarli in papillon e tenendo sempre un piede fuori. Nella Natura>>.

- WWW.ILGIORNALEDELRICORDO.IT SI OCCUPA DI MEMORIE, DI STORIA. QUAL'È UN BEL RICORDO (ANCHE NON PROFESSIONALE) DI DAVIDE? <<Sono molti i ricordi che porto con me. Nelle relazioni: i modi discreti ed eleganti di Giorgio Gaber. La meticolosità e la profondità del sentire nelle regie di Franco Palmieri. Il cuore buono di Davide Rondoni e molti altri. Se devo “fissare una sola cosa”, una replica di Parsifal in una Chiesa in zona Verbania. C’era una spiritualità indicibile>>. 

- CHE IMPORTANZA HA PER TE IL RICORDO STORICO: RICORDARE ALLE NUOVE GENERAZIONI AVVENIMENTI, EPISODI E PERSONE CHE - MAGARI VISSUTE IN TEMPI LONTANI - HANNO RAPPRESENTATO UNA TRACCIA PER IL FUTURO?  <<Fondamentale. Nel senso che il ricordo è fondamento. Come nella costruzione della propria persona, se non recuperi i ricordi la casa viene su senza mattoni, basta un soffio di vento e cade giù. Urge sempre avere un orecchio spalancato al passato, mentre si procede in avanti. Per i ragazzi è molto importante donare un buon esempio. Tutti gli uomini che hanno speso una vita di passione per qualcosa di buono sono da far conoscere ai ragazzi!>>. 

- PROGETTI, APPUNTO, PER IL FUTURO DI DAVIDE GIANDRINI? <<Quest’estate riprendo il mio lavoro con il cabaret - canzone, gireremo per piazze e teatri con la band in spettacoli d’intrattenimento comico musicale. Molto divertenti. Poi se trovo un partner che collabora con me nella produzione mi interesserebbe cominciare la “trilogia per i fratelli animali”. Tre spettacoli sugli animali: nel primo gli animali dell’acqua (inconscio, segreti, paure, profondità …), nel secondo gli animali della terra (realtà, grounding, pragmaticità …), nel terzo gli animali del cielo (spirito, verticalità, desiderio di senso …). Sto lavorando anche su alcuni testi poetici che ruotano intorno al tema della sensualità>>.

Per chi è interessato all’acquisto dei libri e avere informazione sugli spettacoli può contattare direttamente la segreteria. Gli indirizzi si trovano al sito www.davidegiandrini.it 

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News » INTERVISTE - Sede: Nazionale | giovedì 16 febbraio 2017