"Fausto e Iaio": il film per ricordarli

23 settembre 2016

di Roberto Dall'Acqua

Daniele Biacchessi descrive il suo impegno civile, per un'educazione al fare, che passa attraverso la sua vita, i suoi scritti, le sue testimonianze. "Fausto e Iaio" è un libro scritto nel 1996 - aggiornato nel 2014 - che ora diventa film.

- Fausto e Iaio chi erano?
<<Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci avevano appena compiuto 18 anni. erano due ragazzi che frequentavano il Centro Sociale Leoncavallo a Milano, uccisi da un gruppo di neofascisti legati alla Banda della Magliana alle ore 20 del 18 marzo 1978, in via Mancinelli a Milano, due giorni dopo il rapimento di Aldo Moro>>.

- Perché un libro su di loro?
<<La prima edizione di "Fausto e Iaio, la speranza muore a 18 anni" esce nel 1996 per Baldini&Castoldi. In seguito all'arresto di Massimo Carminati il 2 dicembre 2014, considerato dagli investigatori il boss di mafia Capitale e indiziato per l'uccisione di "Fausto e Iaio", il libro è stato riscritto e ristampato. Ora dal libro ho realizzato insieme all'illustratore Giulio Peranzoni il film "Il sogno di Fausto e Iaio". In tutto questo percorso c'è il gusto dell'indagine approfondita, l'arte della narrazione e delle immagini, la forza di una storia dimenticata ma ancora attuale>>.

- Come mai hai deciso di fotografare la Milano di quel periodo e com'era Milano in quell'epoca (1978)?
<<Nel 1978, il paese e Milano si trovavano nel centro dell'attacco terroristico. Le Brigate Rosse avevano appena rapito Aldo Moro, la situazione economica era disastrosa, le lotte operaie diventavano sempre più flebili, iniziava il riflusso e il disimpegno politico dopo lunghi anni di ribellione. Raccontare quei momenti significa oggi fare memoria e riflettere su cosa è stato e cosa è diventato il nostro paese>>.

- I tuoi ricordi di giornalista e di uomo quali sono? Se tu dovessi sceglierne uno?
<<L'immagine di quella sera di marzo. Due ragazzini che giacciono su un marciapiede in una pozza di sangue e tanti altri loro coetanei che piangono in silenzio>>.

- Cosa vuoi dire con "Fausto e Iaio"? Che sono due nomi effigie di un dato momento storico?
<<Fausto e Iaio rappresentano il paradigma di una terribile storia di violenza e di giustizia mancata>>.

- Se tu dovessi scrivere una lettera a chi non era a Milano nella fine degli anni Settanta, cosa diresti?
<<Erano anni dove le idee di cambiamento sembravano svanire. Poi ci sono stati gli anni Ottanta, la cosiddetta "Milano da bere", la borsa, la moda, i soldi facili, la corruzione, il malaffare politico, l'assalto criminale. Ma prima c'era stato un momento in cui tutto pareva cambiare>>.

- Qual era il sogno di Fausto e Iaio? Qual è il sogno di Daniele Biacchessi?
<<L'impegno civile per la costruzione di un mondo migliore. Senza l'impegno non ci sarebbe mai alcun cambio>>.

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