C'ERA UNA VOLTA L'EDUCAZIONE

08 novembre 2018

di Raffaella Iannece Bonora 

2018: inizio del secondo millennio. Come immaginavano i nostri avi la vita in un tempo così lontano? La fine di ogni guerra, sicuramente, e della fame nel mondo. Una cura per ogni malattia, un regno dove vige la giustizia, una specie super evoluta che vive in armonia con il proprio pianeta. L'umanità, dopo 200.000 anni dalla comparsa del primo homo sapiens, dovrebbe oggi aver toccato picchi d'evoluzione massima portando, così, la nostra esistenza ad un livello superiore.
E invece... e invece non sappiamo manco prendere un numerino in salumeria e rispettare la fila. La verità è che, forse, fino al 1700-800 ci siamo realmente evoluti, successivamente, a parte qualche mosca bianca, è iniziata la discesa. O forse la discesa è iniziata prima, agli esordi di questa evoluzione, forse gli evoluti erano gli australopiteci che vivevano in simbiosi con la natura mentre l'homo sapiens rappresentava una minaccia già in stato embrionale. Non possiamo sapere come fosse la vita centinaia di migliaia di anni fa, sappiamo però come è oggi. Alcuni dicono che sia una jungla ma credetemi, se fosse una jungla saremmo già a buon punto. Oggi ci ritroviamo di fronte ad una involuzione della specie, la percentuale di analfabetismo funzionale sta toccando vette estreme, la maggior parte della popolazione va a scuola, impara a leggere, scrivere e far di conto ma, nonostante arrivi anche ad un diploma, non è in grado di applicare semplici norme e regole alla vita quotidiana. Partiamo da un esempio molto elementare. Mettete che al mattino dovete recarvi in un ufficio qualsiasi, magari postale. Scendete di casa in auto e, non potete uscire dal garage perchè una berlina vi blocca l'ingresso. Iniziate a girovagare in lungo e in largo alla ricerca del proprietario che, analfabeta funzionale o semplice incivile, non sa nemmeno leggere un cartello o, semplicemente, intuire che non si può bloccare una saracinesca. Dopo un'ora di peregrinazioni arriva un signore, entra in auto come se mai fossero affari suoi e, se per caso gli fate notare l'assurdità del suo gesto, vi risponderà con una scrollata di spalle e andrà via guardandovi storto. Non avete tempo da perdere, così uscite di casa e vi precipitate in centro. Come prima cosa cercate parcheggio. La maggior parte delle auto sono parcheggiate fuori dalle strisce, alcune auto occupano due posti o sono in doppiafila, altri automobilisti, perfettamente in salute, hanno occupato i posti per diversamente abili e la maggior parte di quelli fra le strisce blu non hanno pagato. Entrate alle poste e prendete il vostro numerino. Ci sarà chi entrerà e, senza numero, farà di tutto per passare per primo perchè, ovviamente, solo lui ha una vita, solo lui lavora, solo lui va di fretta. Ci sarà chi farà perdere tre ore all'impiegato perchè ha frainteso e continua a fraintendere tutto ma spera che gli altri con un colpo di bacchetta magica gli sistemino ogni danno, ci sarà chi si lamenta per una cosa o per un'altra, ci saranno molti sportelli chiusi, che rallenteranno il tutto, ci sarà l'impiegato impreparato che vi sbaglierà qualcosa, poi troverete il maleducato, l'incivile, quelli che credono di fare i furbi e dopo sono anche soddisfatti della propria bravata. Ecco, potrei continuare all'infinito, situazioni simili si ripetono continuamente. Nel 2018 però questo alto tasso di maleducazione, ignoranza e inciviltà è intollerabile. Tutti i giorni ci toccherà innervosirci a causa di qualche ignorante che, sprezzante di qualsiasi regola, crederà di poter fare tutto quello che gli passa per il cervello, il punto è che pochi "evoluti" non possono concedersi il lusso di sopperire alle mancanze di tutti gli altri. Non può essere sempre l'intelligente che, dall'alto delle sue capacità, deve comprendere chi, invece di impegnarsi sui libri, ha passato i pomeriggi a giocare a mosca cieca. Una bella ricerca Ipsos Mori fatta nel Regno Unito dimostra come il nostro sia il Paese più ignorante d'Europa. Ora, fino a quando tutto ciò si limita alla fila in banca o al supermercato, passi, la catastrofe è che salendo la scala che porta alla vetta della nostra società, questo tipo di persone non spariscono anzi, in certi casi, si moltiplicano, arrivando a casi gravi come il coinvolgimento e la morte di persone innocenti. Il problema resta alla base, se le fondamenta non sono stabili non c'è costruzione, per quanto ben fatta, che possa restare in piedi. L'errore sta nell'educazione sin dall'infanzia, troppe volte non rimproveriamo i nostri bambini quando sbagliano, troppe volte diamo l'esempio sbagliato, troppe volte a scuola trovano insegnanti che non sono esattamente portati per il loro lavoro, scuole che non hanno i mezzi per essere al passo coi tempi. Nel 2018, lungi dall'essere una razza superiore, siamo un virus per questo pianeta, e pensare che le premesse c'erano tutte. Potevamo essere una grande razza, il nostro cervello è ancora un mistero per gli scienziati, siamo stati in grado di dominare gli elementi e piegarli al nostro bisogno, abbiamo creato opere d'arte dalla bellezza unica, piramidi che sembrano star in piedi per magia e poi... non sappiamo leggere un cartello stradale. Siamo sopravvissuti a terremoti, alluvioni, incendi, eruzioni vulcaniche ma senza un cellulare ci sentiamo persi. Abbiamo viaggiato fuori dal nostro pianeta, studiamo galassie che si trovano a centinaia di anni luce di distanza da noi, alla ricerca di una forma di vita intelligente su un altro pianeta. La vera domanda è: c'è vita intelligente sulla Terra?
Se da un lato la tecnologia ci rende sempre più evoluti, dall'altro ci rende sempre più stupidi. Tutto il nostro sapere è in quella scatoletta, una scatoletta che usiamo per condividere foto di gattini e indignarci perchè il nostro beniamino è stato cacciato fuori da qualche reality. La maggior parte vive alla giornata, senza rispettare nessuna norma o regola, nemmeno la più semplice, nemmeno quelle cosiddette "della buona creanza" e se si sbaglia mica si chiede scusa? No, anzi, si accusa e ci si arrabbia con chi ci ha fatto notare che forse il nostro comportamento non è esattamente corretto. Legalità è una parola desueta, se rispetti le leggi e ti comporti bene non solo sei un animale raro a rischio di estinzione, ma vieni etichettato come tonto. Si, sei un tonto se rispetti la fila, paghi il parchimetro e le tasse, se ti rifiuti di guidare dopo un bicchierino di troppo, se chiedi scusa e fai la raccolta differenziata. Viviamo in una nazione dove i colti e gli intelligenti sono messi alla gogna, chi invece afferma che due più due fa cinque è un libero pensatore. Siamo un Paese che non produce conoscenza, che non trasmette conoscenza e che non sa che farsene di quella che ha. Siamo l'unico Paese che vede nella cultura un difetto, che prende in giro le persone colte, solo il 20% degli italiani è laureato, siamo il fanalino di coda dell'Europa. Per di più, essendo circondati da ignoranti, i pochi laureati qui non li vuole nessuno, non sappiamo cosa farcene! Sono degli incompresi, dei diversi che tutti i giorni lottano in un mondo mostruosamente in basso. Un mondo dove se il tuo Q.I si aggira al di sotto del 100 vivi felice ma se non sia mai supera i 130-140 sei finito. Sei condannato all'infelicità, alla depressione e a pagare un bravo analista. Perchè è così che va a finire, l'ignorante - ovvero colui che ignora- continuerà a comportarsi così come gli suggerisce la pancia, bloccando un'ambulanza nel traffico perchè ha parcheggiato male per comprare le sigarette, lavorando poco e male, ottenendo ciò che vuole con prepotenza, ai pochi "diversi" toccherà adeguarsi ad un mondo che sta andando a rotoli, rischiando di diventare a loro volta maleducati per poter sopravvivere alla sgomitante folla che li circonda. C'è speranza per il futuro? Uno spiraglio, effettivamente c'è. Investire nell'istruzione. Dare la possibilità ai nostri bambini e ai nostri giovani, che sono il futuro, di studiare in maniera più efficiente. Contribuire alla formazione dalla scuola materna al master, iniziare a scegliere per meritocrazia e non per simpatia, mettere in cattedra chi davvero è capace, formare una classe docente, prima di una classe studente, perchè senza i primi non possono esistere i secondi. Bisogna investire per innovare corsi e materiali didattici, per far crescere la formazione lungo l’arco della vita, per adattare programmi e metodologie al presente, per fare del sistema scolastico italiano un’eccellenza mondiale per la preparazione degli studenti. Insomma, trascorriamo più di dieci anni fra i banchi di scuola, facciamolo bene o non facciamolo affatto. Eccola la nostra luce in fondo al tunnel, il punto è...usciremo mai dal tunnel? 

 

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News » ECONOMIA E POLITICA di Katiuscia Ester Marino - Sede: Nazionale | giovedì 08 novembre 2018