SARA LAURE - “VOILÀ” CONTRO I PREGIUDIZI

09 novembre 2022

di Elisa Serrani

La sensualità ricercata e l’avvolgente vocalità black-soul di Sara Laure tornano a corroborare di pathos ed eleganza la sua mission “Women Empowerment” in “Voilà” (Cosmophonix Artist Development/Altafonte Italia), un vero e proprio inno contemporaneo all’emancipazione femminile e all’equità di genere.

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Un impegno, quello della giovane e talentuosissima cantautrice italo-africana, nato dall’intreccio di vocazione, inclinazione personale ed esperienze di vita vissuta, che l’ha portata ad esprimere, attraverso le sue release, i gap quotidiani cui, ancora oggi, molte donne si ritrovano dover far fronte.

Raccontarsi per raccontare; questo il concetto chiave del successo della brillante queen del pop-soul italiano, che dopo aver dimostrato un’impeccabile ed esplosiva miscela di attitudine, carisma, sensibilità e groove in “Prima Donna” ed aver dissipato la fitta coltre di giudizi e preconcetti sull’estetica femminile in “Habit serrée”, scardinando la sempre più comune e ria analogia tra esposizione mediatica consapevole ed oggettivazione del corpo della donna, fa centro con un pezzo volto a smantellareun altro cliché ancora troppo radicato nella cultura globale, che è possibile riassumere nella locuzione tedesca “Für eine Frau machst du das aber ganz gut” (“Te la sbrighi bene, per essere una donna).

«Fin da piccolina – dichiara Sara Laure - ho dovuto imparare ad essere indipendente, a saper contare su me stessa, addossandomi spesso anche responsabilità che non avrei dovuto portare sulle spalle. Sono sempre stata matura e coscienziosa e crescendo, ho avuto a che fare con uomini che faticavano tantissimo ad accettare la mia determinazione, ad accettare donne ambiziose e che sanno esattamente quello che vogliono. Alcuni di loro, provavano un vero e proprio fastidio nel sapere che il mio primo pensiero era ed è sempre stato il lavoro: la mia carriera, il lasciare un segno in questa mio cammino sulla Terra. Ci tengo a dire che non voglio generalizzare, fortunatamente non tutti gli uomini sono così, ma nessuno dovrebbe esserlo! Purtroppo, ancora oggi, noi donne dobbiamo fare tripli salti mortali quotidiani per poter raggiungere i nostri obiettivi, per cambiare le regole del gioco ed essere, davvero, al pari di colleghi e amici uomini. Io sono grata di essere forte abbastanza per seguire le mie regole, le mie idee, ma non tutte le ragazze hanno la mia stessa tempra. Voglio lasciare un mondo più equo alle future generazioni, un mondo in cui non esistano etichette e dove il sesso con il quale nasci, così come quello che ti senti, non possa in alcun modo influire sulla carriera e su ogni ambito della routine di ciascun essere umano».

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