PLATONICO - “SHARKS LAND” DOMANDE SULL’ESISTENZA

14 ottobre 2022

di Elisa Serrani

A chi non è mai capitato di sentirsi fuori luogo, escluso da un mondo a cui, molto spesso, siamo i primi a sfuggire, per timore di non essere all’altezza delle sue aspettative, per paura di deludere tutti, partendo da noi stessi? È da questa riflessione che ha preso il via “Sharks Land” (PaKo Music Records/Visory Records/Believe Digital), il nuovo viaggio in musica del brillante cantautore romagnolo PlatoNico.

Dopo aver dimostrato l’intensa emozionalità della sua penna in “28 Aprile”, la grinta da fuoriclasse e la potente caratura della sua voce in “Vita Stretta” e l’incantevole connubio di suggestione e trasversalità in “Le Tue Fragilità”, il poliedrico artista ravennate classe ’98, torna in radio e nei digital store con un patchwork di suoni, liriche e stili che mette in luce un’ulteriore peculiarità del suo percorso tra le note, quella di rimanere fortemente riconoscibile e identificativo, indipendentemente dalla tematica affrontata e dal tappeto sonoro su cui si posa ogni sua release.

Ulteriore dimostrazione del suo eclettismo, è senza dubbio la scelta, per questo nuovo pezzo, della lingua inglese, che meglio si adatta alla dimensione elettro-pop, magistralmente intrisa di tinte ambient, in cui si innesta un testo dall’immediato e fortissimo impatto, capace di scandagliare pensieri, sentimenti e stati di dissociazione psico-emotiva in meno di 3.30 minuti di profonda immersione in se stessi.

E se in “Le Tue Fragilità”, l’amore rappresentava la chiave per aprire il lucchetto della leggerezza e le porte del cuore, in “Sharks Land”, letteralmente “Terra degli Squali”, la mente simboleggia al contempo rifugio e trappola per quei demoni e quei peccati che ci allontanano dalla nostra identità, facendoci sentire ingabbiati in un corpo e in un’anima che fatichiamo a riconoscere - «Feeling like a stranger to myself» («Mi sento come estraneo a me stesso») -.

«”Sharks Land” – dichiara PlatoNico – racconta la storia di una persona che si sente esclusa dal mondo e senza un obiettivo. É il crollo emotivo che si avverte quando ci si pone troppe domande sulla propria esistenza ed è la sintesi di un periodo molto cupo che io stesso ho attraversato, un periodo in cui mi ero perso dentro la mia mente».

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